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Dal deserto un aiuto contro i cambiamenti climatici

Le zone aride del nostro pianeta potrebbero avere un ruolo importante nell'assorbimento dell'anidride carbonica

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 07.04.2014

I ricercatori della Washington State University hanno scoperto che le zone aride, tra i più grandi ecosistemi del pianeta, hanno una funzione inaspettata nella lotta all’aumento di CO2 nell’atmosfera: infatti questi ecosistemi sono in grado di assorbire una grande quantità di anidride carbonica. Questa scoperta contribuisce al tentativo di definire un bilancio del carbonio del pianeta.  La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Nature Climate Change.

Secondo Dave R. Evans, professore di scienze biologiche, questi ecosistemi hanno  un’importanza strategica perchè assorbiranno anidride carbonica proporzionalmente a quanto sarà presente in atmosfera. L’esperimento è stato condotto dai ricercatori nel deserto del Mojave su un periodo di 10 anni esponendo alcune zone a elevati livelli di CO2, quelli previsti per il 2050, misurando poi il livello di anidride carbonica assorbita dal terreno.

Deserto del Mojave

Il modo in cui gli ecosistemi rilasciano o assorbono l’anidride carbonica è una delle grandi incognite che i climatologi devono affrontare nella previsione dei cambiamenti climatici.

I ricercatori hanno spiegato che le zone temperate hanno un ruolo più importante in termini quantitativi di assorbimento di anidride carbonica, ma essendo le zone aride molto estese, l’anidride carbonica che possono assorbire potrebbe diventare un dato importante nel calcolo del bilancio del carbonio.

I ricercatori hanno preso in considerazione tre aree differenti trattando la prima con aria della concentrazione attuale di anidride carbonica, la seconda con aria che conteneva anidride carbonica nella concentrazione prevista per il 2050 e la terza non è stata invece trattata in nessun modo. 

Secondo le analisi le zone aride potrebbero aumentare il loro assorbimento di carbonio fino a raggiungere il 15- 28 per cento dell’importo attualmente assorbito dalle superfici terrestri. 

Evans ha dichiarato: “Sono rimasto sorpreso dalla grandezza dell’assorbimento di carbonio che siamo stati in grado di rilevare dopo 10 anni, perché 10 anni non sono un periodo molto lungo nella vita di un ecosistema.”

Gli scienziati inoltre hanno potuto osservare che mentre gli ecosistemi forestali tendono ad immagazzinare il carbonio nella materia vegetale, i ricercatori hanno scoperto che nel Mojave il carbonio era stato immagazzinato nella rizosfera, una zona fra le radici e il terreno.

Se da un lato dunque possiamo rallegrarci del fatto che questi ecosistemi ci saranno d’aiuto quando l’anidride carbonica nell’atmosfera aumenterà, c’è anche da aggiungere che nessuno sa cosa succederà a queste zone con l’aumento della popolazione mondiale.

E’ inoltre da sottolineare che lo studio non ha tenuto in considerazione ulteriori cambiamenti climatici che potrebbero avvenire in queste zone come, ad esempio, un aumento delle precipitazioni.

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