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Il riscaldamento terrestre è globale, ma non uniforme

Scritto da Leonardo Debbia il 12.03.2014

Un recente studio dell’Università dell’Oklahoma (UO) basato su cinquanta anni di dati satellitari, simulazioni e osservazioni in situ, suggerisce che l’impatto del riscaldamento, diurno, giornaliero e stagionale, varia tra le regioni della Terra, sui cui ecosistemi giocano anche molti altri fattori, quali la produzione di cibo, la cattura del carbonio e la regolazione del clima.
Gli effetti del riscaldamento climatico, che non è uniforme sugli ecosistemi terrestri, sono una sfida chiave nella ricerca degli effetti sul ciclo del carbonio, per chi intenda fare previsioni per il
futuro.

Orso polare

Jianyang Xia, ricercatore del College of Arts and Sciences della UO, afferma che il riscaldamento globale è soltanto un aspetto del cambiamento climatico.
Quando il clima si riscalda, c’è da aspettarsi infatti che si verifichino anche alternanza delle precipitazioni, perturbazioni come gli incendi, aumenti della frequenza di valori estremi della temperatura, consistenti variazioni delle temperature da un anno all’altro e spostamenti delle zone climatiche regionali.

Una comprensione completa delle conseguenze dei cambiamenti climatici per il ciclo del carbonio sulla terraferma richiede la comprensione dell’impatto di tutti questi cambiamenti sugli ecosistemi.
Come questo studio suggerisce, il tasso di riscaldamento climatico varia con il variare delle stagioni, delle regioni, tra il giorno e la notte.

Una sintesi dei dati delle temperature dell’aria in tutto il mondo rivela, alle latitudini più elevate (le settentrionali), un maggior tasso di riscaldamento durante l’inverno piuttosto che in estate, ma in alcune regioni tropicali è vero il contrario.

Infatti, i dati mostrano un calo delle temperature giornaliere in oltre il 51 per cento del globo, e un aumento di solo il 13 per cento, perché le temperature notturne nella maggior parte dei luoghi sono aumentate più velocemente delle temperature diurne.

Dai dati analizzati, è emersa una serie di tendenze non uniformi nel processo di riscaldamento del clima per quanto riguarda il ciclo del carbonio degli ecosistemi.
In primavera, il riscaldamento migliora l’assorbimento di carbonio negli ecosistemi alle alte latitudini e fa diminuire l’entità delle variazioni delle temperature stagionali in queste regioni.

In estate e in autunno, il riscaldamento favorisce la riduzione di assorbimento del carbonio negli ecosistemi tropicali e fa aumentare l’entità della variazione delle temperature stagionali.
Gli impatti contrastanti del riscaldamento diurno e notturno sul bilancio tra guadagno e perdita di carbonio sono evidenti in molte regioni.

Il riscaldamento diurno aumenta l’assorbimento di carbonio in molte aree coperte da tundre e nelle foreste settentrionali, ma diminuisce nella maggior parte delle praterie e nei deserti.
Il riscaldamento notturno migliora l’assorbimento di carbonio negli ecosistemi aridi, come praterie e deserti, ma ha impatti negativi nelle altre regioni.

La maggior parte degli esperimenti esistenti per manipolare le temperature tiene di conto del riscaldamento continuo ed uniforme, cosicché per prevedere gli effetti del riscaldamento climatico non uniforme sul ciclo del carbonio, sono necessarie ulteriori ricerche.

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