Il Parco Nazionale d’Abruzzo, fra i parchi più antichi del nostro Paese, che quest’anno festeggia i suoi 90 anni, segnala due rari avvistamenti nei suoi territori. Si tratta della Mantispa styriaca e dello Zabrus costai.
Mantispa Styriaca, Parco Nazionale d’Abruzzo Foto: Angela Iannarelli
Il primo, la Mantispa era stata avvistata solo al di fuori del parco. Ora invece è stato possibile fotografarla nella zona nord est dell’area protetta. L’immagine è stata scattata da Angela Iannarelli
“La specie segnalata appartiene ad una famiglia con una biologia piuttosto peculiare” spiega il prof. Agostino Letardi ricercatore dell’Enea “avendo l’aspetto e le strategie di caccia per l’alimentazione, simile a quello delle più comuni mantidi anche se le sue dimensioni sono notevolmente minori della comune mantide religiosa”.
Lo Zabrus Costai, invece, è un raro coleottero, ed è stato avvistato sul Monte Meta.
Il Parco è stata la prima area protetta in Europa e una delle prime al mondo, a disciplinare e sviluppare la ricerca e la raccolta entomologica. Lo studio degli insetti è fra le priorità dell’attività scientifica nella convinzione che questi piccoli e trascurati esseri viventi, venerati dagli antichi temuti e perseguitati ai giorni nostri, giochino un ruolo fondamentale nell’equilibrio ecologico e nella testimonianza della biodiversità.
Non a caso, fra i “tesori nascosti” del Parco brilla la collezione entomologica costituita da circa 500 scatole e da più di 20 mila insetti. Fra queste, spiccano la raccolta di coleotteri “Papini” e “Luigioni”, la collezione storica di “Gestro e Beccari” e le raccolte di lepidotteri “Barajon” e “Prola”.