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Il turismo per uno sviluppo rurale sostenibile

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 10.07.2011

Foto Marigrò

Le zone rurali in Europa stanno cambiando: uno dei fattori di questo cambiamento è il turismo rurale che pone una nuova sfida perchè si instauri una sana convivenza fra un’economia sostenibile e il rispetto per l’ambiente  e il paesaggio.

Un recente studio scritto da Ruth McAreavey and John McDonagh e pubblicato su Sociologia Ruralis ha esaminato il ruolo che il turismo rurale sostenibile può svolgere nello sviluppo rurale in Europa e alcune delle sfide da superare perchè si realizzi un approccio realmente integrato allo sviluppo rurale.

Il turismo può portare dei grandi benefici a livello economico in termini occupazionali e quindi di richezza. E’ vero però che questi interessi entrano spesso in contrasto con quelli di coloro che sono impegnati nella conservazione dell’ambiente. Ma è possibile, secondo lo studio, trovare un equilibrio in cui la sostenibilità economica attraverso il turismo rurale, diventi un pilastro della conservazione ambientale.

L’attuale approccio allo sviluppo rurale che si incontra in molte parti del mondo, Europa compresa, è quello di promuovere l’integrazione di differenti dimensioni rurali, tra cui la produzione alimentare, la manutenzione dei paesaggi rurali, la tutela della biodiversità, fornendo occupazione e sviluppo economico in modo sostenibile. Partnership locali sono invitate ad attuare politiche sviluppate a livello locale. Questo studio ha identificato quattro principali sfide che devono essere affrontate per consentire al turismo rurale di contribuire al successo di uno sviluppo rurale sostenibile.

1. La legislazione nazionale deve essere in grado di favorire iniziative di diversificazione rurale sostenibile, come lo sviluppo di attività ricreative e culturali, prima che questi piani vengano promossi.
2. I gruppi di azione locale e dei partenariati dovrebbe avere il potere reale, compreso il controllo finanziario. Questi gruppi non dovrebbero limitarsi a legittimare le decisioni del governo centrale.
3. I diversi attori hanno le loro preferenze per lo sviluppo rurale e sono desiderosi di promuovere i propri interessi al di sopra degli interessi delle altre parti interessate, creando potenzialmente conflitto. Un approccio di gestione adattativa può aiutare diversi gruppi a collaborare nelle prime fasi del processo decisionale ai piani di sviluppo. Un approccio adattivo riconosce le esigenze delle diverse parti interessate, è flessibile, impara dai problemi del passato e permette di privilegiare diverse opzioni politiche.
4. Le recenti iniziative per ampliare il turismo nelle aree rurali si sono concentrate sulla crescita economica piuttosto che sul potenziale impatto ambientale. Le nuove strategie dovranno considerare tutte le sfide delle comunità rurali in modo olistico.

Finora, in Europa, ci sono pochi quadri nazionali che sono stati sviluppati a sostegno delle politiche del turismo rurale. Tuttavia, tali politiche sono in grado di fornire la direzione strategica, specialmente nei casi in cui si possono verificare conflitti. Una parte essenziale di questo quadro è che il governo deleghi il controllo centrale dei programmi di sviluppo rurale per consentire un turismo rurale sostenibile che faccia parte davvero integrante dello sviluppo locale.

Lo studio ha analizzato un caso nel Regno Unito per illustrare le sfide del turismo sostenibile integrando i piani di sviluppo rurale: la proposta dell’istituzione del Parco Nazionale di Mourne nell’Irlanda del Nord.
Le norme necessarie per istituire un parco nazionale nella zona di Mourne non prevedevano un processo di consultazione, il potere dei gruppi di azione locale per creare una governance locale era discutibile in quanto non avevano avuto sufficiente autonomia finanziaria, c’erano incomprensioni con le parti interessate su come la zona sarebbe diventata un Parco Nazionale e infine la buona idea di un turismo sostenibile nel Parco Nazionale di Mourne è stata messa in discussione dalle contraddizioni tra i diversi gruppi d’interesse della zona.

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  • Vania Galardi scrive:

    Anche in Toscana tentano la sfida del turismo sostenibile integrando i piani di sviluppo rurale questa volta dal basso..ho l’esempio dei fondi rustici di Peccioli! Certe iniziative mi rendono fiera di essere italiana.