Sono stati presentati a Festambiente, la festa di Legambiente in corso di svolgimento a Ripescia, in provincia di Grosseto, i dati sugli incendi in Italia nel 2011.
Il numero totale degli incendi è aumentato e così anche il numero delle denunce e dei sequestri. Ma con dei distinguo: infatti la situazione si differenzia fra nord, centro e sud. Soprattutto al sud infatti, gli incendi si concentrano nelle regioni con una più forte tradizione mafiosa. Questi incendi, molto spesso, sono causati in maniera dolosa per favorire le speculazioni edilizie.
Incendio Monte San Mauro Foto Nino Martino
Il numero degli incendi accertati è cresciuto del 63%, passando dai 4.833 del 2010 ai 7.935 dello scorso anno. Cresce anche il numero delle persone denunciate (da 403 a 605, con un incremento del 50%), quello dei sequestri(saliti del 63%, da 127 a 207) e quello delle persone arrestate: 14 nel 2011 contro le 11 del 2010.
“Le conseguenze – denuncia Legambiente – di questa escalation di fuoco sul patrimonio verde del nostro paese sono state pesantissime. Vale la pena ricordare che dietro il fenomeno degli incendi dolosi, accanto ai tradizionali piromani, si celano spesso interessi illeciti. Una conferma indiretta arriva dall’incidenza degli incendi registrati nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa (ben il 54%)”.
Il primo posto per numero di persone denunciate spetta al centro Italia con il 29%, ma anche in Italia occidentale si è registrata una percentuale dell’8,5%.
Campania e Calabria, rispettivamente al primo e al secondo posto, sono state le regioni piu’ colpite nel 2011 dagli incendi: in queste due regioni si concentra il 36% delle infrazioni riscontrate in tutta Italia. La Campania, in particolare, e’ stata letteralmente flagellata: 1.513 gli illeciti riconducibili a incendi dolosi o colposi, piu’ del doppio rispetto al 2010. Ma anche in Calabria, che pure ha perso un posto in classifica, e’ cresciuto il numero di infrazioni, persone denunciate e sequestri. Scende di una posizione la Sicilia, passata dal secondo al terzo posto di questa classifica, ma gli illeciti salgono comunque anche qui (+4%).
Al Lazio e alla Toscana vanno le maglie nere in quanto ad incremento e scavalca la Puglia al quarto posto con 715 illeciti (+45% rispetto al 2010). La Toscana è salita invece dall’ottavo al sesto posto a causa delle 607 infrazioni, il triplo di quelle registrate nel precedente rapporto.
La regione con il maggior nuemro di persone denunciate è la Sardegna (148), in testa anche come numero di arresti (5) e di sequestri effettuati(96).
Cosenza, con 714 infrazioni collegate agli incendi boschivi, e’ la prima provincia dell’Italia andata in fumo, seguita da Salerno (che era quarta nel 2010) e da Avellino, entrata per la prima volta tra le prime dieci province con 372 infrazioni.
Le uniche due regioni che hanno registrato incrementi in valore assoluto sono il Friuli Venezia Giulia, la Valle d’Aosta e il Trentino.
Fonte AGI