Un nuovo studio Commissionato dal Nuclear Dalton Institute evidenzia la possibilità per il governo inglese di investire nel nucleare di nuova generazione. Il giro di affari si aggira attorno ai 300 miliardi di sterline, circa 320 miliardi di euro.
Il mercato globale per la costruzione di nuovi impianti nucleari è stimato in più di 900 miliardi di euro nei prossimi 20 o 30 anni. Nel Regno Unito il nuovo programma nucleare per la costruzione è stimato intorno ai 50 miliardi di euro.
Il rapporto recentemente completato per la Northern Way Development Agency fornisce una valutazione completa di come l’Inghilterra del Nord, con il suo posizionamento nella produzione di componenti pesanti, per i suoi servizi di consulenza e di manutenzione, per gli investimenti sulla ricerca e lo sviluppo, sia nella posizione ideale per capitalizzare sul nucleare civile.
Già leader mondiale per la catena di fornitura nucleare con oltre il 50% della forza lavoro nucleare del Regno Unito, la Northern ha la piena capacità di ciclo del combustibile, la conversione e l’arricchimento dell’uranio, la fabbricazione del combustibile, la generazione, il ritrattamento del combustibile, il trattamento dei rifiuti di stoccaggio e di smantellamento.
Lo studio sostiene che gli investimenti nel nord dell’Inghilterra creerebbero almeno 10.000 nuovi posti di lavoro e di sicuro molti altri nella produzione e altri nei servizi professionali in un momento in cui ci sono grossi tagli in altri settori. Molte delle competenze in settori come quello aerospaziale, del petrolio e del gas potrebbero integrare le capacità nucleari già disponibili e miliardi di sterline potrebbero cominciare a dare nuova forza all’economia britannica.
Secondo il rapporto le opportunità di business nel Regno Unito per il nucleare civile di nuova costruzione sono elevati.
Si potrebbero creare opportunità di molti nuovi posti di lavoro nei settori edilizio, manifatturiero e dei servizi con la giusta leadership e gli investimenti e che in particolare l’Inghilterra del Nord ha notevoli capacità nucleari ed è ben posizionata per cogliere le opportunità.
L’attuale catena di fornitura mondiale di grandi componenti, come i recipienti a pressione, ha una scarsa capacità di recupero ed è concentrata su due attori principali, Francia e Giappone. Nel rapporto invece di invita il Regno Unito ad entrare nella redditizia partita.
Il rapporto sostiene che la leadership strategica e il coordinamento sono entrambi necessari per sfruttare le opportunità commerciali e chiede che si formi un ‘cluster nucleare’ nel Nord così come è avvenuto con successo nello sviluppo di reti di collaborazione tra aziende legate al business aerospaziale.
Poiché lo studio è coinciso con l’incidente nucleare di Fukushima in Giappone nel mese di marzo, gli autori hanno ritenuto che fosse importante incorporare i risultati principali dall’evento catastrofico per mostrare come essi possano incidere su questo rinascimento nucleare globale e, quindi, il potenziale impatto che possono avere sul programma nucleare nel Regno Unito.
Nonostante le ripercussioni di Fukushima, la costruzione di impianti nucleari procede in paesi come Cina, India e Regno Unito con 60 reattori in costruzione, 155 pianificati e altri 338 proposti.
L’energia nucleare è stato sostenuta in molti paesi per fornire soluzioni energetiche a basso produzione di carbonio, per fornire indipendenza energetica, sicurezza dell’approvvigionamento e protezione contro la volatilità dei prezzi dei combustibili fossili.
Gli autori sostengono che la filiera nucleare nel Regno Unito ha bisogno di essere sviluppato entro i prossimi 18 mesi, in modo che le aziende siano in grado di avviare le attività.
Il professor Peter Storey, ha dichiarato: “Il governo britannico e l’industria nucleare si trovano di fronte ad una scelta: non fare nulla e forse assitere alla decadenza della catena di fornitura nucleare nel Regno Unito perdendo l’opportunità della crescita economica o sviluppare una politica nazionale per coordinare lo sviluppo della catena di fornitura nucleare britannica e la posizione delle imprese del Regno Unito.
“Questo rapporto indica chiaramente che esistono opportunità commerciali. Con una politica nazionale che sia coordinata con l’industria nucleare, queste opportunità possono essere realizzate”.