Non nel mio giardino. O almeno, solo quella fatta da me. Si parla di spazzatura, e si parla ancora di Napoli. Ma questa volta i rifiuti in eccesso verranno smistati in parte in Puglia, e gli amministratori locali (spaventati da un’opinione pubblica che inizia a farsi sentire, evidentemente) non ci stanno. Protestano perché, mentre loro faticano a far fare la raccolta differenziata ai loro concittadini, ecco che arrivano migliaia di rifiuti indifferenziati campani a intasare le discariche pugliesi.
Circa 50mila tonnellate di immondizia di Napoli verranno smaltiti dalla Puglia per tre mesi,cioè venti camion al giorno per un totale giornaliero di 500 tonnellate di rifiuti. La provincia che dovrà soppotare il carico maggiore sembra essere il tarantino, dove gli amministratori sono già sul piede di guerra. Ma la regione cerca di stemperare. “Non se ne vede la ragione”, dice l’assessore regionale all’Ambiente Lorenzo Nicastro, “a meno di voler immaginare una posizione pregiudiziale anticampana”. Le operazioni cominceranno dopo la firma dell’accordo che avverrà domani a Bari.
Nicastro cerca di rassicurare sulla natura dei rifiuti. “Dopo la firma”, annuncia l’assessore pugliese, “illustreremo le modalità precise di smaltimento e i controlli da effettuare. Ma si tratta di rifiuti trattati e non pericolosi. Migliori, probabilmente, di quelli contenuti nei sacchetti di casa di ciascuno di noi”.
Ma i comuni sono spaventati. I sei Comuni della provincia di Taranto, Statte, Grottaglie, Lizzano, Faggiano, San Marzano di San Giuseppe e Monteparano riuniranno i loro sindaci a Statte per decidere una linea condivisa di protesta. Lunedì i sindaci andranno addirittura a Bari.
Ma Nicastro ribatte che “le discariche individuate sono autorizzate, non sono piene, accolgono rifiuti extrapugliesi: non capisco, è una posizione pregiudiziale nei confronti dei rifiuti campani in particolare? Il quantitativo in arrivo da Napoli, tra l’altro, è insignificante, comunque più basso di quanto ci era stato chiesto a fine settembre”.
Ma i sindaci temono forse più l’opinione pubblica, e non vogliono sentire ragioni. Accusano Vendola di non averli voluti neanche interpellare o ascoltare. I siti probabilemtne saranno Italcave (Statte), Ecolevante (Grottaglie-San Marzano) e Vergine (Lizzano-Monteparano-Faggiano) dove sono già attivi tre comitati per impedire l’arrivo nelle discariche di immondizia “estera”, prodotta fuori dalla privincia di Taranto.
Un altro motivo di rabbia da parte dei sindaci è la natura dei rifiuti che arriveranno nelle loro terre. MEntre loro si sono impegnati a convincere i concittadini a fare la raccolta differenziata, ecco che da Napoli arriveranno tonnellate di rifiuti indifferenziati. E “la cultura ecologica va a farsi benedire”.
posizione populista ed in malafede: bagnardi sindaco di grottaglie ha autorizzato ecolevante nonostante le proteste dei cittadini che ha fatto caricare dalla polizia e denunciare. Arrivano migliaia di tonnellate al giorno in quell’impianto, ormai da 12 anni.