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Svelato da ricercatori italiani il mistero del pesce arciere

Ricercatori italiani hanno scoperto i superpoteri del pesce arciere, che uccide le sue prede con un getto d'acqua così forte che infrange tutte le leggi della fisica

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 25.10.2012

Il pesce arciere vive nelle zone costiere dell’Asia e dell’Australia. E’ un pesce lundgo 30-40 cm ed è famoso perchè uccide le sue prede, gli insetti, con un getto d’acqua che li fa cadere là dove il pesce li può mangiare. A questo pesce è legato, da più di 250 anni, un mistero. Il getto d’acqua ha una forza che non corrisponde all’azione muscolare del pesce. In altre parole, il pesce arciere, così com’è strutturato , non dovrebbe riuscire a far cadere dalle mangrovie gli insetti che vi sono ancorati.

Questo mistero è stato risolto oggi dall’Università di Milano, dai ricercatori Alberto Vailati, del Dipartimento di Fisica, in collaborazione con Roberto Cerbino, del Dipartimento di Biotecnologie mediche e Medicina Traslazionale.

I ricercatori hanno analizzato le riprese ad alta velocità del pesce in azione. E da queste hanno avuto conferma che il getto è molto più potente rispetto alla forza consentita dall’intervento muscolare diretto del pesce. Secondo le leggi della fisica, quindi, l’azione del pesce sarebbe inspiegabile.

Altre ricerche hanno cercato di individuare l’origine di tale potenza in meccanismi che amplificassero la potenza muscolare, ma non sono mai riuscite a scoprire l’origine del mistero.

I ricercatori dell’Università di Milano sono riusciti a trovare un meccanismo di amplificazione che è però collocato al di fuori delle strutture muscolari .
“Il “trucco”- spiegano i ricercatori- sta in un’instabilità idrodinamica del getto d’acqua spruzzato dal pesce, che promuove l’accumulazione progressiva di quantità di moto all’estremità del getto, in modo che la forza e la potenza rilasciate all’impatto siano molto più grandi rispetto a quelle sviluppabili tramite azione muscolare diretta. Il pesce arciere, in sostanza, utilizza le leggi della fluidodinamica per ottenere una specie di “proiettile liquido” la cui dimensione cresce nel tragitto verso la preda.

“Il pesce arciere rappresenta un esempio notevole di animale che fa uso di un “utensile” esterno altamente sofisticato – in questo caso una leva idrodinamica – per amplificare la sua potenza muscolare, in maniera simile a quanto fa un arciere con il suo arco. Retrospettivamente, il nome della specie (Toxotes, termine greco per arciere), originato dalla sua abilità di sparare dardi d’acqua, appare lungimirante e più che meritato!”

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