Un fossile spettacolare di pterosauro con un suo uovo potrà aiutare a svelare il mistero di come si riproducevano i famosi rettili alati. I ricercatori cinesi che hanno trovato il fossile pensano che questo ritrovamento fornisca finalmente la prova che questi animali non fornivano ai loro piccoli alcuna cura parentale – in sostanza, suggerendo che i piccoli appena nati potevano probabilmente già volare.
Gli pterosauri sono stati i primi vertebrati a prendere il volo, circa 220 milioni di anni fa alla fine del periodo Triassico. Prima della loro scomparsa, 65 milioni di anni fa, del gruppo facevano parte gli animali più grandi che abbiano mai volato – alcuni esemplari avevano un’apertura alare di 10 metri, come un piccolo aereo.
Ma molto resta ancora sconosciuto della loro biologia e dei loro comportamenti. Uccelli e coccodrilli sono i più vicini parenti ancora viventi degli pterosauri, ma i tre gruppi si sono separati tantissimo tempo fa. Alcuni ritrovamenti di fossili avevano già dimostrato che gli pterosauri deponevano uova – ma non c’era alcuna prova diretta di come essi crescessero i loro piccoli.
Ma oggi, finalmente, sembra che la prova schiacciante sia arrivata. Un team di ricercatori in Cina ha scoperto un fossile adulto di pterosauro conservato insieme ad una delle uova che probabilmente aveva deposto. La presenza dell’uovo indica che il rettile alato era molto probabilmente una femmina, e questo ha permesso ai ricercatori di poter distinguere tra maschi e femmine della sua specie, quella dei Darwinopterus.
Questa specie è stata scoperta relativamente di recente ed è di particolare importanza in quanto è l’anello di congiunzione a lungo cercato tra gli pterosauri a coda lunga e quelli a coda corta.
La straordinaria scoperta di una madre con il suo uovo ci fa comprendere molto delle strategie riproduttive degli pterosauri, e soprattutto che non erano come quelle degli uccelli, come già la maggior parte dei ricercatori avevano sospettato, ma più simili a quelle dei coccodrilli o di altri rettili.
Junchang Lu e colleghi hanno riportato alla luce il fossile di Darwinopterus da rocce sedimentarie, nella provincia di Liaoning, Cina, e si stima la sua età sia di circa 160 milioni di anni. Lo scheletro quasi completo dimostra che i maschi di questa specie di pterosauro avevano bacini relativamente piccoli e grandi creste, formate da estensioni di osso nella parte superiore del cranio. Le femmine, d’altra parte, avevano bacini molto più grandi, ma non avevano le creste craniche.
Lu e il team di ricercatori dicono che l’uovo è relativamente piccolo rispetto al corpo dello pterosauro e che era probabile morbido e rivestito di una specie di pergamena. Inoltre, i ricercatori hanno notato che gli uccelli odierni delle dimensioni di un pterosauro probabilmente deporrebbero uova quasi tre volte le dimensioni di questo uovo fossile, dal momento che il guscio rigido degli odierni uccelli deve contenere tutte le risorse necessarie per sostenere l’embrione in via di sviluppo all’interno. Invece, il guscio morbido fossilizzato, simile ad una pergamena, suggerisce che le femmine di Darwinopterus seppellivano le loro uova come i rettili, prestando poca attenzione ad esse. Le uova riuscivano probabilmente ad assorbire alcune sostanze nutrienti dal suolo.