Solo un mese fa chi aveva a cuore le sorti dell’orso marsicano e dei grifoni in Abruzzo aveva tirato un sospiro di sollievo: con una norma era stato dato uno stop all’installazione, nelle aree di maggiore rilevanza ambientale, di aerogeneratori con potenza singola o complessiva maggiore di 0,300 Megawatt. Ma oggi con una contromossa alla chetichella e con un’alleanza trasversale PD, Forza Italia e Fratelli d’Italia, a firma dei consiglieri D’Amico, Sospiri, Petri hanno abrogato la norma. Ambientalisti: “Armonizzare e coordinare un regolare sviluppo dell’eolico nella regione, forse appare una cosa inutile per i consiglieri regionali, anche perché, dopo tutto, gli animali mica votano…al massimo muoiono in silenzio sulle pale.”
La morte di due grifoni evidentemente tranciati a metà dalle pale eoliche presso l’impianto di Collarmele in Abruzzo, le conseguenti proteste delle associazioni ambientaliste, impegnate in una strenua lotta a colpi di osservazioni per scongiurare che altri luoghi di grande valore naturalistico e paesaggistico vengano deturpati dalla presenza di impianti eolici, avevano fatto sì che un mese venisse approvato una norma salva rapaci che, come dimostrato dai fatti, vengono uccisi dalle pale. La norma andava anche nella direzione della salvaguardia dell’orso marsicano il cui habitat risulta sempre più frammentato e per la cui conservazione la Regione Abruzzo stessa dovrebbe essere impegnata, tra l’altro con la firma anche recente di piani d’azione specifici.
Ma la schizofrenia colpevole della Regione Abruzzo è nota: se da un lato nessun governatore direbbe che il turismo e le risorse ambientali non sono un asset economico per la Regione, dall’altro trent’anni di politica si srotolano lungo uno scenario desolante di abusi edilizi, falde acquifere cancerogene, aree protette allo sbando, politiche di conservazione inesistenti. Tutto questo frutto di incapacità a sostenere un progetto slegato dai conflitti di interesse e dal ricatto del voto.
Così alla vigilia delle elezioni regionali con un’alleanza trasversale si rivede una norma che gli ambientalisti avevano definito finalmente “civile”, peraltro invocata non solo dalle associazioni ambientaliste, ma anche dall’ONU, più precisamente dall’UNEP, l’agenzia per l’ambiente dell’ONU che aveva scritto una moratoria contro la deregulation abruzzese per l’installazione dell’eolico.
All’ennesimo voltafaccia al rispetto delle norme le associazioni ambientaliste, Stazione Ornitologica Abruzzese ONLUS, LIPU, ALTURA, Mountain Wilderness, Salviamo l’Orso, Gruppo Naturalisti Rosciolo denunciano con un comunicato: “I grifoni muoiono contro le pale eoliche? Fatti loro! Nibbi reali, aquile reali e tanti altri uccelli subiscono la stessa sorte? E chi se ne importa! Con tutta evidenza i grifoni si schiantano contro gli aerogeneratori alti 150 metri di loro spontanea volontà, potrebbero aver pensato i solerti consiglieri regionali, vedendo le foto incontrovertibili delle carcasse degli animali trovate sotto le pale, individui reintrodotti (in maniera forse troppo spregiudicata qualcuno potrebbe aver pensato) dal Corpo Forestale dello Stato che aveva l’ambizione di ricostituire un equilibrio ambientale perduto a causa dell’uomo,” scrivono le associazioni. “Giammai, paiono aver convenuto i consiglieri impegnati nell’ultimo consiglio regionale nello strenuo tentativo, riuscito, di evitare qualsiasi forma di regolamentazione all’occupazione delle creste montane abruzzesi da parte di decine di progetti di eolico industriale, che oltre agli uccelli devastano il paesaggio e tolgono sempre più spazio all’orso.Invece dei rapaci forse è più bello vedere volteggiare sui monti dell’orso e dei grifoni le aziende pronte ad occupare pezzi del territorio regionale con le torri eoliche”.