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Gli anfibi stanno morendo. Intervista al direttore esecutivo dell’ASA

Scritto da Paolo Ferrante il 06.10.2012

Gli anfibi sono uno dei gruppi animali con il più veloce tasso di estinzione al mondo. Inquinamento e canalizzazione dei corsi d’acqua, cambiamenti climatici, oltre alla pandemia di chitridiomicosi, sono alcuni dei problemi che stanno concorrendo alla loro scomparsa. Lo scorso mese c’è stato un importante congresso dell’IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) in Sud Corea, e il blog BioFresh (biofreshblog.com) ha fatto alcune domande sullo stato degli anfibi al direttore esecutivo dell’Amphibian Survival Alliance (ASA) dell’IUCN, Jaime Garcia Moreno.

Intervista

BioFresh Blog: Lei ha recentemente partecipato al World Conservation Congress dell’IUCN il mese scorso. Che cosa è accaduto? Si ritiene soddisfatto dell’attenzione rivolta alla conservazione degli anfibi durante il congresso?

Jaime Garcia Moreno: C’è stata ben poca attenzione agli anfibi al Congresso – il laboratorio di conservazione degli anfibi che abbiamo co-organizzato e la richiesta d’emendamento che abbiamo presentato ai membri sono state le uniche attività focalizzate espressamente sugli anfibi di cui sono a conoscenza.

Biodiversità in Amazzonia - fonte Wikipedia

BB: Ho notato che la proposta di intensificare gli sforzi per combattere la crisi degli anfibi è stata approvata, con un emendamento sul commercio degli anfibi. Quest’ultimo è un problema che è stato trattato da BioFresh blog in precedenza. Qual è il significato della modifica?

JGM: Abbiamo pensato che fosse necessario includere un paragrafo sul commercio, perché ci sono le specie di anfibi interessate da tale pratica. Il volume degli anfibi scambiati come fonte di cibo è abbastanza piccolo (rispetto [ad esempio] all’attività della pesca), e questo non permette di essere discusso in altre sedi. Sappiamo, tuttavia, che alcune delle rane messe in commercio non provengono da allevamenti, ma vengono catturate, e rappresentano un gran numero di individui. Il controllo del commercio e la valutazione della sua entità è difficile – non solo perché le zampe di rana di specie diverse si assomigliano, ma anche perché l’Organizzazione mondiale delle dogane rimosso il codice per gli anfibi. Questo fa sì che gli anfibi vengano commerciati insieme a sanguisughe, ragni, scorpioni, vermi – e questo crea confusione. Gli anfibi vivi sono spesso classificati insieme ai rettili o ai pesci ornamentali, con i quali vengono spesso spediti, e per i quali esistono invece degli appositi codici.

BB: A quali azioni porterà questa nuova richiesta di emendamento?

JGM: Il documento è un duro monito su ciò che c’è da fare se vogliamo invertire la tendenza degli anfibi verso l’estinzione. Ci è già stata una richiesta simile quattro anni fa, [al congresso IUCN] a Barcellona, in cui si invitavano tutte le parti interessate a unire gli sforzi per combattere la crisi degli anfibi, e purtroppo è stato necessario ricordare a tutti che la crisi è tutt’altro che finita e che si combatte con mezzi finanziari limitati.

L’autore dell’articolo William Bibby conclude: “Ci auguriamo che il documento faccia ricordare a tutti coloro che hanno a cuore la diversità della vita che gli anfibi sono ancora il gruppo più minacciato di animali terrestri, e che da un lato scompaiono nuove specie, dall’altro molte popolazioni continuano a diminuire. Dobbiamo ricordare a noi stessi che, poiché non potremo riportare in vita queste creature una volta perdute, è nostra responsabilità assicurare loro un’esistenza su questo pianeta.”

Ringraziamo Jaime Garcia Moreno e BioFresh blog  (biofreshblog.com) che hanno gentilmente concesso la pubblicazione dell’intervista su Gaianews.it.

Qui l’articolo originale (in inglese).

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