Gaianews

Mangiare lentamente riduce la fame e l’apporto calorico, ma non negli obesi

Scritto da Elisa Corbi il 30.12.2013

Negli Stati Uniti il tasso di obesità tra la popolazione è aumentato dal 14,5% del periodo 1971-1974 al 35,9% del periodo 2009-2010. Si ritiene che un fattore che contribuisce molto ad ampliare il girovita sia l’aumento dell’incidenza dell’apporto energetico. Una nuova ricerca suggerisce che la capacità di controllare l’assunzione di energia può essere influenzata dalla velocità con cui si mangia, e un alto tasso di consumo potrebbe compromettere il rapporto tra i segnali e processi sensoriali che regolano quanto si mangia.

cibo-alberto-sordi

Per saperne di più sul rapporto tra la velocità e l’assunzione di energia, i ricercatori del Dipartimento di Kinesiologia presso la Texas Christian University hanno raccolto dati durante i pasti in soggetti di peso normale e in sovrappeso. I dati si basavano anche sulle sensazioni di fame e sazietà, prima e dopo i pasti veloci e sul consumo di acqua. I risultati sono pubblicati sulJournal of the Academy of Nutrition and Dietetics.

Studi precedenti avevano esaminato la relazione tra la velocità nel mangiare e il peso corporeo su individui di peso normale. In questa nuova ricerca gli scienziati invece hanno monitorato un gruppo di soggetti di peso normale e un gruppo in sovrappeso mentre consumavano due pasti. Tutti i soggetti hanno mangiato un pasto lentamente, per cui sono stati istruiti ad immaginare di non avere vincoli di tempo, a fare piccoli morsi, a masticare bene, e in seguito hanno consumato un secondo pasto velocemente, per cui avevano un vincolo di tempo, dovevano fare grandi bocconi, masticare velocemente e non fare delle pause.

A conclusione dello studio, i ricercatori hanno scoperto che solo soggetti di peso normale hanno avuto una riduzione statisticamente significativa del consumo calorico durante il pasto lento rispetto a quello veloce: 88 kcal in meno per il gruppo di peso normale, contro solo 58 kcal in meno per il gruppo in sovrappeso.

“Rallentare la velocità con cui si mangia ha portato ad una significativa riduzione dell’apporto energetico nel gruppo di peso normale, ma non nel gruppo in sovrappeso. La mancanza di una statistica significativa può essere dovuta al fatto che le persone obese hanno consumato meno cibo durante entrambe le condizioni rispetto ai soggetti di peso normale”, ha spiegato l’autore principale Meena Shah, docente presso il Dipartimento di Kinesiologia presso la Texas Christian University.

“E’ possibile che i soggetti in sovrappeso e obesi si sentissero più consapevoli e abbiano mangiato di meno durante lo studio.”
Nonostante le differenze di consumo calorico sono state trovate anche alcune somiglianze, ad esempio entrambi i gruppi hanno avvertito un senso di sazietà maggiore e hanno consumato più acqua con il pasto lento piuttosto che con quello veloce.

© RIPRODUZIONE RISERVATA