Come fare a giudicare la bontà di una dieta? Uno studio francese ha trovato un ottimo metodo, chiedere a chi le ha provate. Certo, detta così sembra un metodo da bar, ma ponendo la domanda ad un numero altissimo di persone ed utilizzando un po’ di statistica si possono ottenere dati interessanti.
Ed è proprio quello che hanno pensato i ricercatori dello studio Nutrinet Santé su oltre 100mila persone.
Il primo dato che emerge, ha detto Serge Hercberg, coordinatore dell’indagine, riguarda il bisogno delle persone di dimagrire: degli oltre 100 mila volontari che hanno risposto ai questionari il 66% delle donne e il 50% degli uomini hanno dichiarato di voler perdere i chili di troppo. Il problema è che la stessa affermazione è stata fatta sia da chi aveva un’effettiva necessità di eprdere peso, sia da chi non ne aveva affatto bisogno.
Un altro fenomeno, vero in Francia ma anche qui da noi, è che le diete ‘vanno di moda’. In altre parole, si scelgono spesso diete di cui si sente molto parlare da amici e conoscenti piuttosto che diete studiate a tavolino da un dietologo, proprio per le caratteristiche della persona.
Tra le diete più gettonate c’è ovviamente la dieta Dukan, seguita dalla Cohen e dalle diete a rotazione.
Poche le persone che seguono i consigli della sanità pubblica, che in Francia è piuttosto efficiente. Ovviamente sono snobbate le diete basate sul buon senso, come quelle che consigliano di ridurre semplicemente le porzioni mantenendo la varietà dei cibi assunti.
Nella maggioranza dei casi si assiste alla dieta fai-da-te senza l’aiuto di un medico specialista, mentre solo il 10% si affida ad un dietologo.
Le conclusioni da trarre da questo studio sono, secondo Hercberg, che le diete dimagranti vanno fatte solo quando servono davvero, lasciando perdere diete spettacolari che promettono dimagrimenti repentini e seguendo invece le raccomandazioni di strutture pubbliche o di specialisti riconosciuti. Non bisogna poi pretendere dimagrimenti troppo veloci e occorre farsi seguire anche dal medico di base, per accertarsi che non ci siano controindicazioni nella propria storia clinica ad un dato regime dietetico.