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Attività solare e clima durante l’ultima Era glaciale

Scritto da Leonardo Debbia il 26.08.2014

Perchè avvennero le glaciazioni? Si trattò di un evento occasionale, sia pure durato milioni di anni, imputabile ad una causa ben precisa oppure fu una serie concomitante di fattori che agirono in un’unica direzione, convergendo verso il drammatico e gelido scenario?

Flare solari sul Sole. Le variazioni di calore probabilmente non sono poi così influenti sui cambiamenti climatici terrestri. (crediti: NASA/ SDO / AIA)

Attività solare. (crediti: NASA/ SDO / AIA)

Chi individua nelle fluttuazioni dell’attività solare l’unica responsabilità di questi lunghi periodi di grande freddo, sbaglia, secondo le ultime ipotesi.

A supporto di questa affermazione, un nuovo studio dell’Università di Lund, in Svezia, ha ricostruito, per la prima volta, l’attività solare nel corso dell’ultima Era glaciale.

Lo studio dimostra che il clima è influenzato dal Sole e offre l’opportunità di prevedere meglio le future condizioni climatiche in alcune regioni della Terra.

Abbiamo quindi trovato il responsabile, si dirà. Niente affatto!

Per la prima volta un gruppo di ricercatori è stato in grado di ricostruire l’attività solare durante l’ultima Era glaciale, tra i 20mila e i 10mila anni fa, analizzando gli elementi in traccia presenti nelle carote di ghiaccio in Groenlandia e in particolari formazioni rupestri in Cina.

Durante l’ultimo massimo glaciale, la penisola scandinava era coperta da un sottile strato di ghiaccio che si estendeva fino alla odierna Germania settentrionale, mentre i livelli degli oceani erano 100 metri inferiori agli attuali, dal momento che l’acqua, allo stato solido di ghiaccio, costituiva le estese calotte glaciali.

Il nuovo studio mostra che le variazioni del Sole, e conseguentemente dell’irraggiamento solare, influenzarono notevolmente il clima dell’éra glaciale – indipendentemente dal fatto che si trattasse di particolari condizioni climatiche estreme – in modo del tutto simile a come influenzano il clima attuale.

“Lo studio mostra un legame stretto tra l’attività solare e i cambiamenti climatici, sottolineando che non c’è nulla di nuovo nei cambiamenti di questa attività, e sostenendo peraltro la forte dipendenza del clima da questo fattore, soprattutto a livello regionale. La comprensione di questi processi potrà aiutarci a prevedere meglio l’andamento del clima ovunque, su ogni regione della Terra”, ha dichiarato Raimund Muscheler, docente di Geologia del Quaternario all’Università di Lund e co-autore di questo studio, i cui risultati sono stati pubblicati su Nature Geoscience.

Allora, cosa è intervenuto per far precipitare le temperature nel mondo?

L’impatto del Sole sul clima è oggetto di dibattito, soprattutto per quanto concerne il riscaldamento globale, che attualmente sarebbe minore di quanto era stato previsto nei passati quindici anni.

Esiste ancora molta incertezza su come il Sole influisca sul clima, ma la ricerca svolta ipotizza

che il fattore più importante non è l’energia solare diretta, quanto piuttosto gli effetti indiretti dell’energia solare sulla circolazione atmosferica.

Il problema non è solo l’energia in arrivo dal Sole, ma quali fenomeni fisici ne traggano un vantaggio o uno svantaggio, tra condizioni atmosferiche, venti, correnti oceaniche e masse continentali.

“Una attività solare ridotta potrebbe portare ad avere inverni più freddi nel Nord Europa, perché la radiazione ultravioletta del Sole incide sulla circolazione atmosferica. Stranamente, questo stesso processo potrebbe provocare anche inverni più caldi in Groenlandia, con maggiori precipitazioni nevose e un aumento delle tempeste. Il nostro studio mostra che nei modelli climatici i vari processi solari debbono essere presi in considerazione, al fine di prevedere più accuratamente i futuri cambiamenti climatici regionali e globali”, conclude Muscheler.

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