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Sequenziato genoma delle fragole di bosco, ricercatori promettono meno pesticidi

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 27.12.2010

Fragola di bosco

Un consorzio di ricercatori che lavorano nei cinque continenti ha pubblicato il genoma delle fragoline di bosco (Fragaria vesca). La ricerca, pubblicata il 26 dicembre nella rivista Nature Genetics aiuterà i coltivatori di fragole a sviluppare nuovi metodi per aumentare la resistenza alle malattie e migliorare la qualità dei frutti a vantaggio dei consumatori.

I ricercatori si augurano che il genoma aiuterà a identificare i geni che conferiscono resistenza alle malattie, in particolare per una malattia che fa appassire le fragole, causata dall’agente patogeno Verticillium dahliae, il più diffuso nei terreni in cui si coltivano le fragole. Anche se esistono delle varietà di fragole resistenti a tale parassita, esse non soddisfano i criteri di qualità richiesti per la vendita ai consumatori. Avere accesso al genoma delle fragoline di bosco può consentire ai coltivatori di produrre varietà che necessitano di un trattamento antiparassitario ridotto, ma mantengono le caratteristiche di sapore, aspetto e nutrizionali migliori.

I ricercatori hanno scoperto che il genoma di fragoline di bosco possiede circa 35.000 geni, circa una volta e mezzo quello degli esseri umani, la maggior parte dei quali si sono conservati nelle varietà che mangiamo.

Il dottor  Sargent ha dichiarato: “La fragola selvatica ha una sequenza del genoma importante perché è strettamente collegato ad una serie di caltri frutti che mangiamo, in quanto gli agricoltori hanno fatto ricorso all’ibridazione delle colture per secoli, al fine di migliorare le caratteristiche come il sapore e valore nutrizionale. I frutti selezionati dall’uomo tendono ad avere grandi genomi complessi, mentre la fragola selvatica ne ha uno relativamente limitato, così che possiamo ottenere l’accesso a tutti questi geni utili con relativa facilità.”

Il gruppo internazionale ha sequenziato il genoma di fragole selvatiche, rompendolo in milioni di segmenti brevi che sono stati sequenziati individualmente e poi ri-assemblati.

“Questo accelererà la ricerca e porterà al miglioramento delle colture, in particolare delle fragole commerciali”, ha detto il biologo molecolare delle piante Mockler Todd, uno dei principali ricercatori. “E potrebbe portare ad un frutto che resiste ai parassiti, ha un odore più invitante, sopporta il calore, richiede meno fertilizzanti, ha una vita utile più lunga, ha un sapore e anche un aspetto migliori”.

E’ stato un team internazionale di oltre 70 ricercatori ad identificare per la precisione 34.809 geni sui sette cromosomi delle fragole di bosco.

Gli scienziati hanno scelto questa varietà anche perché è comunemente usata nelle ricerche, è facile da coltivare, cresce rapidamente e ha un genoma di piccole dimensioni. Inoltre, condivide un numero consistente di geni con le varietà di fragole ma anche di mele, pesche, ciliegie e prugne commercialmente coltivate.

Come parte delle loro conclusioni, gli scienziati hanno identificato geni che potrebbero essere responsabili di alcune delle caratteristiche del frutto come sapore, aroma, valore nutritivo, tempo di fioritura e risposta alle malattie. Sapere cosa fanno i singoli geni permetterà ai ricercatori ottenere frutti più sani e con meno pesticidi.

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