L’ammasso globulare Messier 4 Crediti: ESO
Il WFI (Wide Field Imager) ha trovato la prova di un stella che ha il segreto dell’eterna giovinezza. LA stella si trova nell’ammasso globulare Messier 4. Quest’ammasso è uno dei più antichi, più vicini e più studiati. Nell’ultima immagine presa dal WFI insieme con altre prese dal VLC, gli scienziati hanno scoperto una stella che è composta da grandi quantitativi di litio. Il litio è caratteristico di stelle giovani, mentre invece questa è certamente una stella antica. Agli scienziati perciò, resta un vero mistero da svelare.
Messier 4 (noto anche come NGC 6121) si trova nella costellazione dello Scorpione, può essere visto anche con un binocolo e si trova vicino alla stella Antares. Con un piccolo telescopio si possono distinguere anche alcune delle stelle che lo costituiscono.
Questa nuova immagine dell’ammasso, presa con il WFI (Wide Field Imager) montato sul telescopio da 2,2 metri dell’MPG/ESO all’Osservatorio di La Silla dell’ESO, rivela molte delle decine di migliaia di stelle dell’ammasso che si staglia sul ricco sfondo della Via Lattea.
Gli astronomi attraverso l’analisi della luce hanno potuto studiare anche gli elementi che compongono alcune stelle e la loro età.
I nuovi risultati ottenuti per le stelle di Messier 4 sono sorprendenti. Le stelle negli ammassi globulari sono vecchie e perciò non dovrebbero essere ricche di elementi chimici pesanti. Ma una delle stelle dello studio recente ha molto più litio, un elemento molto raro, di quanto ci si aspettasse. La fonte di questo litio è misteriosa.
Di solito questo elemento si distrugge gradualmente nel corso dei miliardi di anni di vita di una stella, ma questa stella, una tra le migliaia osservate, sembra aver scoperto il segreto dell’eterna giovinezza. In qualche modo è riuscita a mantenere il proprio litio originale, oppure ha trovato il modo di arricchirsi di litio appena formato.
Questa immagine del WFI mostra una panoramica dell’ammasso e del suo ricco ambiente.
Nella Via Lattea orbitano più di 150 ammassi globulari che risalgono al lontano passato dell’Universo.
La maggior parte degli elementi chimici più pesanti dell’elio sono prodotti nelle stelle e quindi dispersi nel mezzo interstellare alla fine della loro vita. Questo materiale arricchito forma quindi l’elemento costitutivo delle future generazioni di stelle. Ne consegue che le stelle molto vecchie, come quelle degli ammassi globulari, che si sono formate prima che il mezzo fosse arricchito in modo significativo, hanno un minore abbondanza di elementi più pesanti rispetto alle stelle, come il Sole, che si sono formate più tardi.