Foto: David Sim
Da una settimana una Manta, che è uno dei pesci più grandi che vivono nel mare, si trova nel Mare Ligure. La presenza è ben fuori dal comune e ha suscitato una certa agitazione.
Il povero animale sembra essere ferito e si aggira ormai da qualche giorno nel tratto vicino alla costa. E’ per questo che è costantemente assediata da bambini, bagnanti, motoscafi e imbarcazioni di ogni genere che vogliono avvistarla e filmarla. Un filmato è già on line, rilanciato dalle maggiori testate italiane, con uno speaker che dice di star vedendo “la mantide” inseguendo il povero pesce. Alla fine, in un barlume di buon senso, ammette: “Vabè, lasciamola, povera”. Chissà cosa si sarà mosso nel fondo del suo cuore.
I bambini (così dicono al telegiornale, ma non è escluso che siano stati gli adulti) gli hanno già dato un nome, Samanta. Quale modo migliore di familiarizzare e ridicolizzare l’apparizione di un enorme animale che, almeno un po’, ci agita? La manta Samanta. Sa subito di cartoon e tutto è sotto controllo, con un sottofondo di leggerezza che non guasta.
Questa specie è presente in tutto il Mediterraneo e non rappresenta un pericolo per l’uomo, in quanto non è aggressiva e dispone solo di un aculeo a scopo difensivo posto alla fine del dorso (dove inizia la coda).
L’animale pare essere ferito, ma certo non solo per questo l’ISPRA ha lanciato oggi un comunicato in cui afferma perentoriamente che è assolutamente vietato avvicinare, toccare o molestare la manta. Samanta infatti, non è un giocattolo e neanche un passatempo per divertirsi, ma un raro animale in via di estinzione.
Spiega l’ISPRA: “La manta è protetta e listata sia nell’appendice 2 della Convenzione di Berna, sia nell’allegato II del Protocollo SPA/BIO della Convenzione di Barcellona, poiché è considerata specie vulnerabile. A questo proposito, i ricercatori dell’ISPRA ricordano ai bagnanti, alla popolazione e a tutti coloro che dovessero trovarsi nell’area, che è vietato infastidire ed anche semplicemente toccare l’esemplare di manta che frequenta le acque costiere liguri, proprio per la sua vulnerabilità e perché si tratta di esemplare protetto dalla legislazione internazionale.”
Il tono dell’ISPRA, come si può intendere, è piuttosto serio. L’estinzione di un animale contribuisce alla perdità della biodiversità. E’ un problema grave, ma i signori del motoscafo probabilmente non ne sono a conoscenza.
Speriamo che almeno i bagnanti del Mar Ligure, dopo il divieto dell’ISPRA possano chiedersi: “Ma come mai è vietato avvicinare e toccare la manta Samanta?”.