Oggi è la giornata Internazionale della Biodiversità, quest’anno dedicata alle isole e alle aree marine protette. Il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha riaffermato l’impegno del governo a contrastare la perdita di biodiversità. Legambiente, in un rapporto, denuncia la mancanza di politiche adeguate a proteggere la natura e rilanciare lo sviluppo.
Sono 27 le aree marine protette in Italia 27 oltre la metà delle quali proteggono ambiti insulari, spiega in una nota il ministro Galletti che dichiara: “Le isole italiane custodiscono un tesoro di biodiversità unico al mondo. Le aree protette marine sono un inestimabile patrimonio naturalistico e culturale su cui l’Italia ha il dovere di puntare per il suo sviluppo in chiave sostenibile”.
“Gli importanti risultati ottenuti in questi anni dall’Italia per la difesa della diversità biologica, fra i quali si annovera ad esempio il ritorno della foca monaca e le politiche attive avviate per la protezione della ‘posidonia oceanica’ e delle specie prioritarie pongono il nostro Paese – spiega Galletti – come guida in ambito europeo nella tutela degli ambienti e degli ecosistemi marini.
“Parliamo – prosegue il ministro – di tutte quelle iniziative volte a garantire l’equilibrio della nostra preziosa biodiversità da cui dipende anche la sicurezza alimentare e la lotta ai cambiamenti climatici.
“Il governo – conclude Galletti – intende proseguire con decisione nel suo impegno di contrasto alla perdita di biodiversità, proprio perché ritiene la difesa e la valorizzazione della straordinaria diversità biologica italiana un elemento imprescindibile per il rilancio del Paese”.
Legambiente, in un rapporto pubblicato in occasione della giornata, ha invece sottolineato che le politiche per la valorizzazione della biodiversità, dopo la legge quadro sulle aree protette, non sono state più in grado di mettere in campo azioni nuove e adeguate per governare, per frenare la perdita di biodiversità e per tutelare la conservazione e la diffusione delle specie protette.
Legambiente guarda poi al ruolo dei parchi scrivendo nell’introduzione al rapporto che “i Parchi in questi ultimi 20 anni sono stati una sfida positiva e vincente, sono stati capaci di delineare nuove esperienze di sviluppo locale qualitativo, di incentivare punti di riferimento per un turismo e un’alimentazione di qualità, ma è pure vero che ultimamente queste esperienze hanno perso la loro spinta propulsiva. Di questo, spiega Legambiente, si parlerà il prossimo novembre a Sidney, al congresso mondiale dei Parchi organizzato dall’IUCN.
Secondo l’ultimo rapporto ISPRA dal titolo La Biodiversità in Italia: stato di conservazione e monitoraggio, il 50% delle specie vegetali, il 51% degli animali e il 67% degli habitat (tra quelli di interesse europeo presenti in Italia) sono in uno stato di conservazione cattivo o inadeguato. E questo accade non per cause naturali, ma anche e soprattutto per la pressione antropica esercitata sugli ecosistemi.