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Antartide, si stacca iceberg di 280 chilometri quadrati

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 12.07.2013

Questa settimana un satellite di osservazione della Terra europeo ha confermato che un grande iceberg si è staccato dal Pine Island Glacier, uno dei più grandi e veloci blocchi in movimento dell’ Antartico. La spaccatura che ha portato alla formazione dell’ iceberg è stata scoperta nell’ottobre 2011 durante i voli della operazione della  NASA  IceBridge. La spaccatura è diventata  ben presto il centro dell’attenzione scientifica internazionale. Vedere la spaccatura crescere e alla fine formare un isola di ghiaccio di 280 chilometri quadrati ha dato ai ricercatori l’opportunità di raccogliere dati che promettono di migliorare la nostra comprensione di come i ghiacciai si spaccano.

Image Credit: NASA / Michael Studinger

Image Credit: NASA / Michael Studinger

“La spaccatura è un tema caldo nella ricerca della criosfera. La fisica dietro il processo di rottura è molto complessa,” ha detto Michael Studinger, scienziato del progetto IceBridge del NASA Goddard Space Flight Center di Greenbelt, nel Maryland.

Eventi di rottura come questi sono normali e forse ciclici in una calotta, infatti altri eventi di questo genere hanno avuto luogo nel 2001 e nel 2007 sempre nel Pine Island Glacier. Ma gli scienziati si interrogano sul fenomeno, sui suoi meccanismi e su come sarà il futuro, e se il modello ciclico stia cambiando. In genere per questo tipo di previsioni si usano modelli al computer, ma non ce ne sono di molto sviluppati e precisi per la creazione di iceberg.

Giorni dopo aver individuato la spaccatura, i ricercatori dell’Ice Bridge hanno sondato le 18 miglia della fessura per misurare la sua larghezza e profondità e raccogliere altri dati, come lo spessore della piattaforma di ghiaccio. “E’ stata una grande opportunità quella di volare e raccogliere dati ad alta risoluzione sulla spaccatura”, ha detto Studinger.

Iceberg

Poco dopo, i ricercatori del Centro aerospaziale tedesco, o DLR, hanno cominciato a tenere d’occhio la spaccatura dallo spazio con il loro satellite TerraSAR-X. Siccome TerraSAR-X utilizza uno strumento radar è in grado di fare osservazioni anche durante i bui mesi invernali e attraverso le nuvole.

“Dal mese di ottobre 2011, l’evoluzione dell’isola  è stata monitorata più intensamente”, ha detto Dana Floricioiu, una ricercatrice del DLR, a Oberpfaffenhofen, in Germania.

Quando gli scienziati dell’IceBridge sono tornati al Pine Island Glacier nel mese di ottobre del 2012, la spaccatura si era allargaao ed era stata raggiunta da un’altra crepa già rivelata il maggio precedente. I dati raccolti in questo modo si sono andati ad aggiungere agli altri e serviranno a comprendere  come i cambiamenti dell’ambiente possono influenzare i tassi di creazione degli iceberg. In genere i fattori da tenere in considerazione sono le correnti oceaniche e il vento.

I dati raccolti dal 2011 sono un passo avanti per capire come cambieranno i ghiacciai in Antartide. Gli scienziati sono ora impegnati a creare modelli della rottura degli iceberg al Pine Island Glacier

 

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