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Lo slang delle megattere del Mare Arabico

Scritto da Linda Reali il 05.03.2013

Il linguaggio delle megattere che vivono nella zona nord occidentale dell’Oceano Indiano è più semplice di quello di tutte le altre megattere. Un esempio di come l’isolamento abbia condizionato l’evoluzione.

L’equipe di Robert Baldwin, scienziato dell’Environment Society of Oman’s Whale and Dolphin Research Group
studia da anni le megattere del Mar Arabico, una sottopopolazione di Megaptera novaeangliae. Le analisi genetiche dimostrano che le megattere dell’Oceano Indiano nord-occidentale, in particolare la popolazione del Golfo di Oman, si è evoluta in isolamento rispetto alle altre megattere del mondo. Unica popolazione a non migrare, le megattere del Golfo di Oman sono rimaste isolate da almeno 60 mila anni, sviluppando così un proprio linguaggio.

megattera Golfo Oman

I canti delle megattere del Pacifico e dell’Atlantico sono caratterizzati infatti da una complessa sequenza di temi con all’interno delle vere e proprie frasi, mentre quelli delle megattere del mare arabico consistono in  frasi singole formate da una sequenza di note.
Secondo Baldwin il motivo della semplicità del linguaggio delle megattere “arabe” rispetto alle altre è dovuto all’isolamento geografico, accentuato dalla stanzialità della popolazione e dal ridotto numero di esemplari.

La migrazione è un elemento fondamentale nella vita dei cetacei perché porta non solo all’arricchimento genetico delle popolazioni che s’incontrano e si mischiano nelle zone di nidificazione e accoppiamento, ma anche a quello cognitivo: il linguaggio contiene punti di comunicazione con tutti i membri della specie, ma anche d’identificazione di un individuo all’interno del proprio clan. Mancando la migrazione, nelle megattere del mare arabico è dunque mancata quella spinta evolutiva, pur cui il loro linguaggio è rimasto primitivo.

Da anni ormai si studiano con idrofoni i canti delle megattere così come di altre balene. Se numerose sono le registrazioni effettuate, scarse sono invece le certezze sul significato e sull’utilità di questa forma di comunicazione. Ogni secie di cetaceo, addirittura ogni gruppo, ha elaborato nel corso dell’evoluzione un linguaggio. Le forme sono così diverse che c’è chi li definisce dei veri e propri dialetti, legati al gruppo e tramandati di generazione in generazione.

L’isolamento della popolazione di megattera del Mare Arabico è anche fra i motivi della sua vulnerabilità: L’International Union for Conservation of Nature  l’ha inserita nella lista degli animali minacciati d’estinzione.
L’Environment Society of Oman’s Whale and Dolphin Research Group ha denunciato negli ultimi anni numerose incursioni da parte di baleniere, per lo più russe, che hanno compromesso il numero già esiguo della popolazine di megattere nel Golfo.
Secondo i dati di avvistamento fotografico, rimangono solo un centinaio di esemplari, mentre nel resto del mondo la popolazione di megattere registra un aumento negli ultimi dieci anni rispetto al netto calo del Novecento.

Lo studio genetico, unito all’analisi dei dati raccolti sul campo sia per quanto riguarda le immagini visive che quelle audio, è uno strumento per cercare di capire un mondo complesso e variegato come quello dei cetacei. Dagli anni ’70 Environment Society of Oman’s Whale and Dolphin Research Group ha raccolto 1600 dati relativi all’avvistamento delle megattere, tracciando così un quadro della situazione della popolazione di megattere per quanto riguarda i loro spostamenti nel Golfo e il loro numero di anno in anno.
Alla raccolta dei dati visivi (con foto che identificano la testa o la pinna caudale) collaborano volontari e persino pescatori locali, segno di una crescente sensibilità della popolazione umana locale verso i cetacei e verso la tutela dell’ambiente in generale.
Le registrazioni dei canti vengono invece effettuate dal team di Baldwin e vanno ad aggiungersi al vasto database di suoni registrati da studiosi delle megattere dell’Atlantico e del Pacifico.

Anche se ancora non si può definire con certezza la finalità del linguaggio, né tantomeno decifrarlo, individuarne le diverse forme offre informazioni circa il comportamento e la storia evolutiva di questi animali.

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