E’ stata trovata ieri, attaccata ad un cartello stradale, una testa di lupo. L’animale, ucciso e decapitato, va ad aggiungersi alla decina di lupi e ibridi ritrovati morti in Maremma a partire dall’inizio di novembre. L’episodio, un gesto barbaro, intollerabile, che denota una totale incapacità di comunicare per vie civili, si inserisce in un contesto di alta tensione fra allevatori e ONG. Questa volta non ci sono dubbi perchè sul cartello al quale è appesa la testa del lupo, le scritte, come potete vedere nelle immagini, si rivolgono proprio a LAV e WWF.
Sono ormai 10 i lupi o ibridi uccisi da novembre in provincia di Grosseto. E il cartello annuncia un “progetto di eliminazione dei predatori” da parte di “cittadini esausti” per “il ripristino degli ecosistemi”. E alla fine si rivolge contro Lav Wwf ed Enpa.
Il 10 febbraio scorso un altro esemplare era stato ucciso al laccio e ritrovato nel comune di Campagnatico.
Gli episodi fanno seguito alla campagna aggressiva e definita dagli stessi rappresentanti delle associazioni degli allevatori, Confagricoltura e Coldiretti, come “un errore di comunicazione”, che inneggiava, attraverso l’immagine di un agnello sgozzato, alla lotta contro i predatori. Prima ancora, Coldiretti aveva chiesto con un comunicato di rinchiudere i lupi nelle aree protette.
La Toscana è l’unica regione in Italia che non rimborsa direttamente gli allevatori per i danni subiti dai lupi. Gli allevatori che sono assicurati contro i danni, secondo la modalità prevista per legge dalla Regione, sono solo il 4%. Non esistono stime precise dei danni proprio perchè gli attacchi dei lupi non vengono segnalati e le perdite non vengono conteggiate.
Il Presidente di AIDAP, Andrea Gennai, anche direttore del Parco di San Rossore in Toscana, ha così commentato sul suo profilo Facebook l’accaduto: “Ieri ci siamo confrontati pubblicamente col presidente Confagricoltura ma, neanche a dirlo, il giorno dopo ecco un ulteriore gesto orribile contro l’ennesimo lupo.
Certo è colpa della crisi, dell’esasperazione e di qualche ingiustizia,” ha detto Gennai, “ma queste cose non sono scusabili e serve una fortissima presa di posizione da parte delle tre associazioni agricole perchè smentiscano con forza quel maledetto cartellone e pongano un freno a questa mattanza.
E il direttore conclude così: “Spero non si debba arrivare a chiedere le dimissioni dei vertici grossetani delle associazioni che hanno firmato il cartellone. L’esposizione dei cadaveri mutilati dei lupi è un atteggiamento che nemmeno mafiosi e nazisti oserebbero ripetere oggigiorno e tutti devono prendere pubblicamente le distanze da queste cose. Non ci riportate per favore, come ha detto un amico, nel nuovo Medioevo.”
Gaianews.it ha raggiunto il presidente di Coldiretti Grosseto, Francesco Viaggi, che si è detto profondamente turbato e sotto shock. Nelle prossime ore l’associazione commenterà meglio la questione, per ora Viaggi ha detto che “la situazione non è delle più semplici ed è chiaro che, come le ho ribadito, la volontà mia è quella della Coldiretti è quella della fiducia e volontà di tutelare il lupo e le greggi. Certamente abbiamo fatto uno scivolone comunicativo con la campagna sui predatori e l’abbiamo riconosciuto.
“L’episodio di ieri mi ha scosso molto,” ha continuato Viaggi, ” ci mette nella situazione di prendere una posizione e noi restiamo coerenti alle intenzioni dei progetti Ibriwolf e Medwolf. E questo è quello che dico agli associati. E la nostra volontà è quella di far capire questo anche al pubblico più vasto. Questi non sono gli episodi che volevo vedere. Siamo molto preoccupati: èun atto duro, cruento. Noi andremo avanti per la nostra strada, ma bisogna riconoscere una giornata di sconfitta. MI colpiscono negativamente anche i brutti commenti su facebook, dove gli allevatori vengono accomunati a terroristi. Il gesto è gravissimo, ma bisogna anche riconoscere che la nostra base è esasperata, bisogna, condannando il gesto, comprendere la disperazione delle persone che hanno davvero gravi difficoltà e vedono mandare in fumo anni di lavoro facendo in alcuni casi difficoltà a portare il pane in tavola”.
Ora, Viaggi ha spiegato, Coldiretti ha già proposto un “metodo esitmativo” per la valutazione degli indennizzi che comprenda sia i danni diretti che quelli indiretti.
Indovina un po’? L’uomo fa parte dell’ecosistema.
Chiunque sia stato è un barbaro ed un assassino sadico. Chi di dovere ha materiale per cercare il colpevole o i colpevoli.