Non c’è pace in questi giorni per i lupi in Italia. Dopo i tristi avvenimenti in Maremma, un lupo è stato ucciso dai bracconieri in Abruzzo, nei territori del Parco della Majella, nella zona di Sant’Elia, nel Comune di Caramanico Terme. E’ il secondo ucciso con un metodo non selettivo e cruento: il laccio a strangolo.
Come si intuisce dalla parola stessa il laccio, quando un animale viene catturato ad una zampa o al collo, si stringe tanto più l’animale si agita, provocando una morte lenta e cruenta. I lacci vengono messi nei camminamenti abituali degli animali e questo ritrovamento desta grande preoccupazione perchè nel parco, oltre ai lupi, vivono altre specie protette, fra cui l’orso bruno marsicano, di cui restano all’ultima stima una cinquantina di individui.
Il lupo è stato rintracciato dal personale del Parco Nazionale della Majella impegnato nelle attività di monitoraggio intensivo sul lupo, avviate nell’ambito del Progetto WolfNet, attraverso il controllo costante degli spostamenti e dei movimenti dei lupi dotati di collari GPS.
Il personale ha rilevato una situazione anomala e si è di conseguenza immediatamente attivato, congiuntamente con il personale del CTA del Parco (il Corpo Forestale dello Stato), nella ricerca, rinvenendo il corpo ormai senza vita di questo lupo maschio di 2 anni e mezzo.
“Un gesto che non resterà impunito” dichiara Oremo Di Nino, direttore del Parco. “Il Parco sporgerà denuncia verso ignoti e attiverà tutte le azioni utili affinchè il responsabile paghi per l’azione commessa. Il Coordinamento Territoriale per l’Ambiente del Corpo Forestale dello Stato ha attivato le indagini, intensificando i controlli già assidui sul territorio. Ho chiesto una linea dura affinché questo crimine non resti impunito”.
“La preoccupazione è grande soprattutto perché il territorio del Parco si contraddistingue per una importante popolazione di lupi e per la presenza di diversi individui di orso e questa vicenda getta un’ombra di paura sul loro futuro”. “Il Parco non resterà a guardare”, continua Di Nino “ho già dato disposizioni affinché vengano messi in campo tutti i sistemi di controllo del territorio, anche avvalendosi della tecnologia più innovativa, al fine di individuare il responsabile di questo reato ed impedire che fatti di questo genere continuino ad accadere. Questo purtroppo è il secondo caso che si è registrato in poco tempo. Fortunatamente in precedenza il lupo è stato salvato. Questa volta non ha avuto via di scampo.”
Recentemente proprio a Caramanico Terme si è svolto si sono svolti gli Stati Generali del lupo in Italia a conclusione del progetto LIFE Wolfnet.
A quando la rivitalizzazione del nucleo anti bracconaggio del CFS ?