L’Artico non è di nessuno, nè tantomeno della Shell. Questo il pensiero di Greenpeace che chiede con un video toccanta alla LEGO di rescindere il suo contratto con SHELL per la produzione dei mattoncini. Shell infatti ha un progetto di estrazione petrolifera nell’Artico, lo stesso Artico che Greenpeace invece vorrebbe diventasse un Santuario Globale.
Che mondo lasceremo ai nostri figli? Secondo il video di Greenpeace, LEGO , a differenza di ciò che dichiara, non sta lavorando per un mondo migliore. “Da tempo numerose organizzazioni e diversi governi stanno chiedendo a Shell di abbandonare i suoi piani di estrazione al Polo Nord, una minaccia per gli abitanti e gli animali che vivono in questa area fondamentale per gli equilibri del Pianeta,” scrive Greenpeace in una nota.
Il video è stato realizzato dall’agenzia creativa Don’t Panic – in passato già premiata dalla BAFTA (British Academy of Film and Television Arts).
«Ogni azienda ha la responsabilità di scegliere eticamente i propri partner commerciali e i propri fornitori» afferma Mel Evans, della campagna Save The Arctic di Greenpeace. «LEGO afferma che vorrebbe lasciare un mondo migliore ai nostri figli, ma stringe ancora accordi commerciali con Shell, una delle aziende più inquinanti del Pianeta, che ora minaccia la bellezza incontaminata dell’Artico. Una decisione sbagliata, una cattiva notizia per tutti i bambini. Per questo chiediamo a LEGO di abbracciare la causa per la difesa dell’Artico, rompendo il patto con Shell».
L’Artico si sta sciogliendo a causa dei cambiamenti climatici a loro volta causati in gran parte dalla combustione di gas fossili. Invece di correre ai ripari, spiega Greenpeace nel sito di Save The Artic, le maggior potenze mondiali si stanno organizzando per occupare e sfruttare le risorse che appaiono grazie al nuovo assetto, causato dalle attività dell’uomo.
Nuovi tratti diventano navigabili, con un incremento del traffico marittimo, dell’inquinamento e della pesca intensiva, con effetti deleteri sulle comunità locali, che da secoli pescano in modo da non creare danni la natura e agli ecosistemi, danneggiati invece ora da inquinamento, rumore e sovrasfruttamento delle risorse.
Le estrazioni petrolifere sono fra le minacce più gravi sull’Artico e, come riporta il sito di Greenpeace, citando i documenti di Wikileaks, Stati Uniti e Russia non escludono un confronto bellico per occupare le zone che si stanno creando con lo scioglimento dei ghiacci e che offrono grandi opportunità di sfruttamento.
Ma che futuro lasceremo ai nostri figli? Questa la domanda che pone Greenpeace. Molte specie artiche stanno già subendo gli effetti negativi a causa dello scioglimento dei ghiacci e dell’inquinamento e per fermare il degrado dell’Artico, dice Greenpeace bisogna agire oggi.
La campagna con cui Greenpeace chiede a LEGO di abbandonare Shell è partita lo scorso 1 luglio (http://www.greenpeace.org/italy/it/Cosa-puoi-fare-tu/partecipa/lego/Everything-Is-NOT-Awesome). In soli sette giorni, la petizione ha raggiunto già 250 mila firme a livello globale.