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Ancora un lupo morto al Parco d’Abruzzo: 14 da gennaio

Scritto da Federica di Leonardo il 25.03.2013

Non si fermano gli episodi di bracconaggio al Parco Nazionale d’Abruzzo. Poche settimane fa Gaianews.it aveva denunciato il ritrovamento di ben 12 lupi morti nel Parco più antico d’Italia. Da allora altri due lupi sono stati ritrovati: uno probabilmente investito il 12 marzo. Un altro è stato ritrovato il 23 marzo scorso ucciso con un’arma da fuoco. Non sembrerebbe dunque che ad oggi le forze in campo siano in grado di arginare la mattanza.

lupo

Un bollettino di guerra, così l’ha definito il professor Luigi Boitani dell’Università La Sapienza di Roma, referente scientifico per il Parco d’Abruzzo, ricevendo la notizia dei 12 lupi morti dall’inizio di gennaio. Da allora la strage non si è arrestata, ma anzi altri due lupi si aggiungono alla lista, l’ultimo abbattuto con un’arma da fuoco.

Il Parco d’Abruzzo parla, nel comunicato che ha diramato, di attacco alla sua istituzione e alla fauna selvatica. Un attacco ai lupi (e al Parco) titola il comunicato. Si legge nel comunicato: “Uno splendido esemplare di Lupo è stato rinvenuto la sera di sabato 23 dagli Agenti della Forestale e dalle Guardie del Parco, dietro segnalazione di un cittadino, lungo la strada che conduce a S. Michele a Foce, in comune di Castel S. Vincenzo,  versante molisano del Parco, nell’Area contigua.”

“Il lupo, all’esame del Servizio Veterinario del Parco, di età apparente di 3-4 anni e del peso di 30 kg,  in perfette condizioni fisiche, presenta un buco trapassante a livello del costato, tipico di un colpo di arma da fuoco, con cui è stato ucciso. 

E continua il comunicato: “Continua così quello che è ormai chiaramente individuabile come un vero e proprio assalto al Parco attraverso questi brutali atti di bracconaggio, di cui ne sta  facendo le spese il Lupo, oggetto di queste attenzioni delinquenziali, specie negli ultimi mesi, anche in altre aree protette italiane. Ma sono il nostro Parco e le sue aree contigue oggetto di particolare ‘attenzione’ da parte di bracconieri e delinquenti. Colpire il nostro Parco, verosimilmente non è casuale, in considerazione dell’amplificazione che  la notizia ha sui mezzi di informazione, così da veicolare queste azioni brutali frutto anche di un involuzione culturale che caratterizza questi nostri tempi di crisi.

“L’Ente Parco, già dai  precedenti casi di abbattimento di lupi dei mesi scorsi, sta cercando di coinvolgere in questa situazione tutte le altre istituzioni interessate e le diverse forze dell’ordine perché lo affianchino nel controllo del territorio e nel fare  rispettare le norme e i regolamenti di tutela dell’area protetta, anche per ambiti riguardanti altre attività impattanti e/o abusive, allo scopo di rompere un  incredibile “accerchiamento”, contro il quale, da solo, nonostante l’impegno continuo dei suoi servizi,  potrebbe non riuscire a spuntarla.”

Così mentre il Parco prova a mettere in atto strategie che ad oggi non sembrano dare risultati, il bracconaggio avanza indisturbato, complice forse la voce troppo flebile, vista la gravità della situazione,  delle associazioni ambientaliste italiane.

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  • dante scrive:

    Mi chiedo come si possa consentire alle aziende faunistico-venatorie, l’esercizio della propria attività su interi territori comunali ai confini del Parco Nazionale d’Abruzzo, invece di destinare dette aree a fascia di rispetto e protezione per la fauna selvatica. Siamo nel Sud Lazio, ai confini con il molise e l’abruzzo. Qui qualche anno fa ho fotografato un giovane esemplare di lupo abbattuto a pallettoni non lontano da un centro abitato e dalla “casa della caccia”. Abbiamo chiesto l’intervento delle guardie del vicino parco che hanno ispezionato e prelevato l’animale abbattuto del quale non abbiamo più avuto notizie, neppure dagli organi di stampa.
    E’ vero, esiste il problema del rimborso agli allevatori dei capi di bestiame uccisi dai lupi, dei quali spesso restano solo tracce minime non sufficienti per ottenere un risarcimento dall’Ente Parco, ma è anche vero che la più parte degli allevatori non possiede un fucile.
    Chi controlla il territorio, per fare rispettare il contratto di concessione e le leggi in materia venatoria, in piccoli comuni che hanno spesso un solo addetto alla polizia locale? e quale sindaco ha la forza di imporre all’azienda l’assunzione di più guardiacaccia? Le guardie provinciali faranno del loro meglio ma sono distanti e, in prospettiva, con mezzi e fondi sempre più scarsi che ne limiteranno i movimenti e poi, sono vincolate dagli orari lavorativi. Sarebbe bene abolire per legge queste “Riserve di caccia”, riserve che impongono vere e proprie servitù di fatto sulle proprietà private, e per di più a titolo gratuito per i legittimi proprietari, spesso persone anziane e fragili economicamente per poter difendere i propri diritti.

    Ho sentito ultimamente nei discorsi al bar che diversi capi di cervo e capriolo vengono abbattuti illegalmente nello stesso territorio, un vero paradiso senza rischi per i “bracconieri “che agiranno in orari sicuri approfittando degli scarsi controlli. I loro comportamenti andrebbero vigilati da chi ha in gestione la “riserva di caccia” e, mi piacerebbe pensare che questi ultimi non siano complici, neppure involontari, di atti illegali perpetrati da ospiti seppure paganti.

  • Stefano scrive:

    L’uomo talvolta crede di essere stato creato per dominare, per dirigere. Ma si sbaglia. Egli è solamente parte del tutto. La sua funzione non è quella di sfruttare, bensì è quella di sorvegliare, di essere un amministratore. L’uomo non ha nè potere, nè privilegi. Ha solamente responsabilità.

    Quando la terra fu creata con tutti gli esseri viventi l’intenzione del Creatore non
    era di renderla vivibile solamente agli uomini. Siamo stati messi al mondo assieme ai nostri fratelli e sorelle.
    Quelli che hanno quattro zampe, quelli che volano e quelli che nuotano.
    Tutte queste forme di vita, anche il più sottile filo d’erba e il più possente degli alberi, formano con noi una grande famiglia.
    Tutti siamo fratelli e allo stesso modo importanti su questa terra.

    Preghiera del Lupo
    Seguimi lungo il sentiero, Io camminerò accanto a te. Ti aiuterò e ti mostrerò la strada. Io non ti lascerò. Sarò in piedi sul sentiero, mentre ti guardo. Se ti senti solo chiudi gli occhi e vedrai sei serie di impronte. Due appartengono a te, quattro sono le mie. Allora saprai che non ti ho mai lasciato.