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L’urina per assorbire l’anidride carbonica?

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 19.08.2012

La quantità di CO2 prodotta dall’uomo e presente nella nostra atmosfera viene considerata  fra le principali cause del riscaldamento globale. Per questo sono molteplici gli studi in corso o già effettuati sui metodi per lo stoccaggio e la conversione dell’anidride carbonica. L’ultima proposta, decisamente originale, e pubblicata sul Journal of Hazardous Materials,  propone come soluzione per assorbire l’anidride carbonica, l’uso dell’urina. L’idea potrebbe apparire peregrina, ma gli autori sono convinti che, essendo un prodotto “facile da reperire” in grandi quantità, a costo zero  e vicino ai luoghi in cui l’inquinamento ha i suoi tassi più elevati, al contrario delle foreste che si trovano lontane dagli agglomerati urbani, l’idea potrebbe essere realizzabile.

“Per ogni molecola di urea nelle urine, una mole (un’unità chimica utilizzata per misurare la quantità di sostanza) di bicarbonato di ammonio è prodotta insieme con una mole di ammoniaca, che potrebbero essere utilizzata per assorbire una mole di CO2 atmosferica”, ha spiegato Manuel Jiménez Aguilar dell’Istituto di ricerca agricola e della pesca e della formazione del governo regionale dell’Andalusia.

Dopo aver assorbito la CO2 si produce un’ unità di bicarbonato di ammonio , che viene utilizzato in Cina come fertilizzante azotato da 30 anni. Jiménez Aguilar sottolinea che “se applicato ad una  base di calcio, i terreni ricchi di questa sostanza  produrrebbero carbonato di calcio in tal modo incoraggiando il fissaggio del gas nel terreno.”

Per evitare che l’urina si decomponga, il ricercatore suggerisce la possibilità di inserire una piccola percentuale di sansa di olive (un liquido nero e maleodorante ottenuto dalla spremitura della pasta di olive durante l’estrazione dell’olio). Questo agisce come conservante. Il ricercatore conferma che il mix di urina e sansa di oliva potrebbe fungere da fertilizzante.

Il risultato è che l’urina mescolata con una piccola percentuale di sansa di  oliva può assorbire vari grammi di CO2 per litro in maniera stabile e per più di sei mesi. Secondo Jiménez Aguilar, “le emissioni di CO2 potrebbero essere ridotte dell’1%.”

Il fluido creato può essere inserito in camini domestici e industriali (riconvertiti in contenitori per accumulare la miscela). Lo scienziato chiarisce “questi contenitori o camini dovrebbero avere un sistema  di riempimento e di svuotamento dei contenitori e un sistema di controllo per rilevare quando la miscela diventa satura di gas.” Una volta utilizzata come assorbente di CO2 l’urina può essere utilizzata come fertilizzante agricolo.

Valorizzare al massimo  l’urina

Ovviamente molte cose dovrebbero cambiare: si dovrebbero inventare dei modi per raccogliere l’urina e convogliarla nei luoghi giusti delle città.

“Nei paesi in via di sviluppo  questo sistema di recupero dei nutrienti potrebbe essere implementato grazie ai suoi vantaggi ambientali”, dice l’esperto.

Inoltre, il riciclo di urine in ogni casa consentirebbe di recuperare i  nutrienti, portando ad una minore necessità di fertilizzanti artificiali. Jiménez sottolinea che “se l’urina e le feci vengono riciclati in casa, potrebbero essere risparmiati fino a 20 litri di acqua per persona al giorno e e questo ridurrebbe i costi di trattamento delle acque reflue.”

Lo studio suggerisce che anche le feci potrebbero essere raccolte e riutillizzate come fertilizzanti. Inoltre in un altro studio in via di pubblicazione il ricercatore propone l’urina come sostanza utile a limitare le emissioni dei motori delle auto.

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