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Perdita di petrolio nel Golfo del Messico: aggiornamento della situazione. Governo USA verificherà entità perdita

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 20.05.2010

Da un comunicato stampa della BP di oggi, sembrano continuare gli sforzi per ridurre la fuoriuscita di petrolio dalla falla principale nel Golfo del Messico, sia attraverso un intervento sul BOP, la valvola che non ha funzionato in seguito dell’esplosione del 20 aprile scorso, sia attraverso l’aspirazione del petrolio direttamente dalla falla, attraverso un tubo che sta portando il petrolio verso una nave in superficie.

Il volume di petrolio che si sta raccogliendo è nell’ordine di 3.000 barili al giorno, ma si teme che la perdita sia enormemente maggiore delle stime iniziali di BP, che parlavano di 5000 barili al giorno. Alcuni ricercatori in questi giorni sono arrivati a ipotizzare la spaventosa cifra di 50.000 – 90.000 barili al giorno.

BP sta inoltre prelevando del gas naturale che viene portato in superficie e bruciato. Questa operazione, afferma BP, è del tutto sperimentale, soprattutto alla profondità di 1500 metri, e che quindi l’efficacia è ancora tutta da provare. Inoltre, BP sta cercando di agire anche sulla valvola difettosa.

I piani proseguono per attuare la chiusura definitiva del pozzo, attraverso l’inserimento di liquidi speciali per ridurre la perdita e, a seguire, con l’inserimento di cemento attraverso il BOP, il preventore di scoppio che non ha funzionato. L’attuazione di questo piano è prevista nei prossimi giorni, mentre è anche allo studio l’ipotesi di inserire materiale di scarto al’interno della bocca per tentare di aumentare l’efficacia di un’eventuale chiusura del pozzo e prevenire una perdita dovuta alle alte pressioni a cui gas e petrolo si trovano nel sottosuolo.

Intanto prosegue la trivellazione di un secondo pozzo, chiamato letteralmente di “sollievo”, che dovrebbe ridurre la pressione dei gas interni al giacimento, una volta ultimato. La trivellazione è iniziata il 2 maggio, ma ci vorranno tre mesi per vedere ultimato il lavoro. La trivellazione di un terzo pozzo è iniziata il 16 maggio.

Intanto il governo americano ha annunciato che verificherà autonomamente la quantità di petrolio riversatasi nelle acque del Golfo del Messico dalla piattaforma sottomarina danneggiata della BP. Lo ha detto oggi il Segretario all’Interno Ken Salazar.

“Non dipendiamo dalle informazioni che ci fornisce BP”, ha detto Salazar alla CNN in una delle sue numerose apparizioni TV in cui ha parlato del disastro ecologico che ha colpito la costa del Golfo.

Il colosso energetico BP – ha detto Salazar – è responsabile dei danni, e quindi avere dati accurati è essenziale. “E’ una situazione grave e molto seria, e non diamo niente per scontato”, ha detto Salazar al programma “Today” della NBC.

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  • moris scrive:

    buongiorno,

    lavoro nel settore costruzioni e opere ingegneristiche.

    mi sembra assurdo che il posizionamento di un grosso blocco di calcestruzzo conico accompagnato al pompagio di miscele cementizie speciali( già in uso per molte opere) in corrispondenza della perdita di petrolio non possa fermare la fuoriuscita del greggio, o almeno limitarne l’uscita.

    grazie