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Pericolo petrolio in Abruzzo

Nuova emergenza petrolio in Abruzzo: avvistata chiazza di petrolio vicino alla piattaforma petrolifera Rospo Mare

Scritto da Federica di Leonardo il 22.01.2013

Dopo l’emergenza a Favignana, è stato segnalato un altro episodio di sversamento di petrolio in mare. E’ stata avvistata ieri una chiazza di petrolio a largo di Termoli in corrispondenza della piattaforma petrolifera Rospo Mare. Il WWF ha dichiarato di avere visto gabbiani sporchi di petrolio. Edison e Capitaneria di Porto dichiarano di non avere trovato ad oggi pomeriggio chiazze di petrolio.

E’ stata segnalata ieri la presenza di una chiazza di petrolio nel Campo petrolifero Rospo Mare che si trova nell’offshore Adriatico di fronte alla costa abruzzese, a circa 20 km a est della città di Vasto.

Piattaforma Rospo Mare Fonte: Ministero dello Sviluppo Economico

Piattaforma Rospo Mare Fonte: Ministero dello Sviluppo Economico

Attivazione delle procedure di emergenza. Appena ricevuta la segnalazione è stata bloccata la produzione. Immediatamente sono scattate tutte le procedure di emergenza. La zona attorno alla piattaforma è stata circondata preventivamente con panni di contenimento.

La piattaforma è gestita da Edison in qualità di operatore al 62% in joint venture con Eni al 38%. Stando alle dichiarazioni della Edison ciò che si è potuto monitorare è solo una scia iridescente sulla superficie del mare nei pressi del campo. Ma nè l’Edison nè la Capitaneria di porto hanno individuato la chiazza segnalata.
La capitaneria scrive in un comunicato che le motovedette hanno perlustrato durante tutta la notte una fascia costiera fra il litorale abruzzese e le isole Tremiti, un’area più grande di quella interessata dalla segnalazione, monitorata comunque per prudenza. Ma il personale non ha rilevato tracce di greggio.
Inoltre questa mattina uno speciale velivolo con mezzi ad infrarosso in grado di rilevare tracce di inquinamento ha sorvolato la zona senza poter osservare tracce di petrolio in superficie.

Attualmente la zona viene perlustrata con robot speciali, i ROV, e dai sommozzatori della Capitaneria e della Edison. Lo scopo è quello di accertare la causa della eventuale perdita che potrebbe trovarsi nella parte immersa dello scafo o lungo le condutture.

Il greggio potrebbe trovarsi sul fondale. Né la Edison né la Capitaneria non possono escludere che la chiazza di greggio, che dai primi dati sull’avvistamento era stata stimata dalla Edison in 1000 litri di petrolio, si sia depositata sul fondale.

Il WWF Abruzzo ha prontamente rilasciato un comunicato in cui dichiara che “già nel 2005 in questo tratto di mare ci fu una situazione da cardiopalma quando dalla nave di stoccaggio Alba Marina in fase di carico ci fu un cospicuo sversamento in mare di idrocarburi.”

Un monito. Fabrizia Arduini, referente energia del WWF Abruzzo ha dichiarato: “Questo ennesimo sversamento ha le sembianze di un monito. Proprio in questi giorni è in corso presso la commissione VIA -Valutazione di Impatto Ambientale- del Ministero Ambiente, il progetto di modifiche e ampliamento di Rospo Mare -RSM-B – Pozzi E.R.D- che prevede la perforazione di altri 3 pozzi più uno di perforazione orizzontale dalla piattaforma Rospo Mare B, e l’installazione di un’altra piattaforma.”

Il progetto, già bocciato con il Ministro Prestigiacomo è tornato valido grazie al decreto Passera, articolo 35 del Decreto Sviluppo.

Continua Arduini: “Ricordo, altresì, che nello stesso tratto di mare si vuole realizzare un’altra grande infrastruttura, quella della concessione “Ombrina” dell’inglese Medoilgas, con trivelle e impianto di trattamento su piattaforma. Il tutto di fronte alla costa abruzzese che, sulla base di una legge del 2001, dovrebbe essere perimetrata quale parco nazionale della Costa Teatina.”

Avvistati gabbiani sporchi di petrolio. Nel frattempo gli ornitologi del WWF, nell’ambito delle normali attività di monitoraggio avifaunistico in corso, hanno segnalato alla Capitaneria di Porto l’osservazione avvenuta ieri pomeriggio di diversi gabbiani reali vistosamente coperti di idrocarburi, posatisi a S. Salvo marina alla foce del torrente Buonanotte. Sabato scorso ne era stato osservato, tra centinaia, solo uno coperto da idrocarburi. Inoltre, un gabbiano comune coperto da idrocarburi è stato osservato sempre ieri alla Riserva di Punta Aderci. Gli operatori hanno addirittura cercato di catturarlo, tanto era in difficoltà, senza però riuscirci. Gli ornitologi dell’associazione ripeteranno oggi e nei prossimi giorni il monitoraggio.

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