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Sversamento di petrolio in Abruzzo: ancora irrisolto il mistero dei gabbiani sporchi di petrolio

Non si trova il greggio segnalato il 21 gennaio scorso, la Edison esclude categoricamente che la Rospo Mare abbia perso petrolio e il WWF continua ad avvistare gabbiani sporchi di petrolio

Scritto da Federica di Leonardo il 24.01.2013

Continuano le indagini in mare al largo delle coste abruzzesi a causa dell’allarme lanciato alle 22,30 di lunedì 21 gennaio per un presunto sversamento di petrolio nel campo della piattaforma Rospo Mare. La Procura della Repubblica di Larino ha aperto ieri un’inchiesta per inquinamento ambientale. Ma la Edison oggi esclude categoricamente la possibilità di sversamento dalla Rospo Mare. Il WWF Abruzzo continua ad avvistare, anche in queste ore, gabbiani sporchi di petrolio.

Piattaforma Rospo Mare al mattino del 22 gennaio successivamente alla segnalazione

Piattaforma Rospo Mare al mattino del 22 gennaio successivamente alla segnalazione

La produzione della piattaforma è stata subito bloccata appena dopo la segnalazione del 21 gennaio. Nel frattempo con tutti i mezzi, disponibili, meccanici e umani, sono iniziate le ispezioni, attraverso elicotteri speciali muniti di infrarosso, motovedette, sub della Capitaneria e dell’Edison e i ROV, speciali robot attrezzati per ispezionare i fondali del mare.

Lo sversamento inizialmente era stato stimato in 1000 litri.

Il WWF Abruzzo nel frattempo ha segnalato e fotografato gabbiani sporchi di petrolio

Sia la Capitaneria di Porto che i portavoce della Edison non avevano escluso, in fase iniziale, che il petrolio, seppur non visibile in superificie, si potesse trovare sul fondale.

Il giornale molisano Primonumero.it ha raccolto ieri la dichiarazione del procuratore della Repubblica di Larino che ha dichiarata aperta un’inchiesta per inquinamento ambeintale: “La perdita di idrocarburi in acque territoriali c’è stata – conferma il Procuratore capo della Repubblica di Larino Ludovico vaccaro – anche se è stata circoscritta. Stiamo accertando le cause e ricostruendo con precisione la dinamica”.

Oggi la Edison esclude categoricamente che ci sia stato uno sversamento dalla piattaforma Rospo Mare, in quanto sia la superficie che i fondali non riportavano tracce di greggio. Probabilmente, secondo la Edison, l’avvistamento era riferito ad una macchia formata da un mix di fango e alghe.

Il WWF Abruzzo, che ha prodotto le foto di gabbiani sporchi di petrolio, continua in queste ore il monitoraggio e gli avvistamenti, confermando la presenza di individui di gabbiani, sia comuni che reali, ancora macchiati di petrolio in diverse località della costa. Il primo gabbiano sporco è stato avvistato il 19 gennaio, quindi due giorni prima che l’allarme partisse.

Resta dunque ad oggi irrisolto il mistero di dove questi animali possano essersi sporcati di petrolio.

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