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Stati Uniti vogliono proteggere 66 specie di coralli

Gli oceani ospitano più di 700 specie di coralli, di queste un terzo è minacciato secondo il World Conservation Union, un consorzio internazionale di scienziati. Il Center for Biological Diversity, ha usato questo elenco internazionale per spingere gli Stati Uniti a legiferare per la protezione di questi ecosistemi

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 03.12.2012

Gli Stati Uniti hanno discusso venerdì la protezione di 66 coralli che sono minacciati da estinzione in ben 19 modi diversi. Questi coralli sono già nell’Endangered Species Act, ma la dichiarazione di volontà di proteggerli è l’ammissione che questi ecosistemi sono costantemente sotto minaccia.

Un team di scienziati del National Marine Fisheries Service ha studiato queste barriere per tre anni prima di richiedere ai decisori politici la loro protezione. Sette specie si trovano negli Stati Uniti al largo della Florida e delle isole dei Caraibi. Le altre 59 sono nel Pacifico intorno alle isole Hawaii, le Isole Marianne settentrionali, le Isole Line e le Samoa Americane.Le barriere coralline in questione si trovano nel Pacifico e nella zona caraibica: sono minacciate principalmente  dalla pesca eccessiva, dall’inquinamento, dai cambiamenti cimatici, dalle malattie e dall’acidificazione degli oceani.

“Il nostro team di scienziati ha scoperto che questi coralli stanno fronteggiando moltissime minacce”, ha dichiarato Lance Smith, un biologo del servizio di vigilanza della pesca a Honolulu. “Quando queste minacce agiscono insieme, il risultato è preoccupante.”

E’ stato il Center for Biological Diversity, un gruppo no-profit, che ha citato in tribunale federale il Governo e ha costretto in questo modo ha prendere una decisione.

Gli oceani ospitano più di 700 specie di coralli, di queste un terzo è minacciato secondo il World Conservation Union, un consorzio internazionale di scienziati. Il Center for Biological Diversity, ha usato questo elenco internazionale per spingere gli Stati Uniti a legiferare per la protezione di questi ecosistemi.

Per alcune di queste specie si è addirittura richiesto di passare dalla categoria “minacciato” a quella “in pericolo” in quanto sono andate perdute più del 90%, in alcuni casi il 98% dei coralli a partire dal 1980.

Questo perchè questi coralli sono stati ricoperti dalle alghe che non erano più state consumate dai pesci della barriera corallina in quanto questi erano stati a loro volta sovrapescati.  Inoltre l’inquinamento aveva provocato apossia e malattie.

I coralli sono stati colpiti anche da periodici eventi “sbiancanti” che avvengono quando le acque sono troppo calde. Si tratta di un fenomeno dovuto all’innalzamento delle temperature globali a causa della formazione di biossido di carbonio nell’atmosfera, in gran parte dovuto alla combustione di combustibili fossili.

Gli oceani hanno assorbito circa un quarto della C02 accumulata fin dagli albori della rivoluzione industriale, innescando una reazione chimica che rende l’acqua di mare sempre più acida. Questo pone un’altra minaccia a lungo termine per i coralli, che si basano sugli alcalini presenti nell’acqua di mare per costruire i loro esoscheletri.

Gli scienziati federali hanno citato l’acidificazione degli oceani come una delle minacce più gravi per i coralli sopravvissuti alla fine del secolo. Le peggiori minacce, secondo le classifiche federali, sono l’aumento della temperatura e l’acidificazione degli oceani. Poi, per importanza, si trovano la pesca eccessiva e l’inquinamento da nutrienti.

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