L’Epa, l’ente per la protezione ambientale americano, ha reso noto un allarmante rapporto sull’inquinamento delle falde acquifere a Pavillion, una cittadina nello stato del Wyoming. Secondo l’agenzia la frattura delle rocce starebbe provocando la contaminazione dell’acqua sotterranea con benzene. La scoperta è ora destinata ad alimentare il dibattito sul controverso processo di perforazione orizzontale delle rocce scistose per estrarre del gas naturale con la tecnica della fratturazione idraulica.
L’EPA, un’agenzia federale che si occupa di protezione ambientale (EPA sta per Environmental Protection Agency) ha detto che la fratturazione idraulica, un controverso processo di perforazione del gas naturale, è probabilmente la causa della contaminazione di acqua nei pozzi del Wyoming.
L’EPA sta conducendo uno studio completo sui possibili effetti di “fracking” sulle risorse idriche, ma i risultati non arriveranno fino alla fine del 2012.
Ma il rapporto preliminare dell’EPA è il primo che utilizza diversi campioni di acqua per analizzare l’effetto del fracking sulle fonti di acque sotterranee nelle zone di petrolio e gas.
“Spiegazioni alternative sono state attentamente esaminate per spiegare i singoli insiemi di dati,” si legge nel rapporto dell’EPA, per spiegare presenza di diversi elementi chimici nelle acque Wyoming. “Tuttavia, considerando anche altre evidenze, i dati indicano un probabile impatto della fratturazione idraulica sulla qualità delle acque sotterranee.”
L’industria petrolifera e del gas e gli ambientalisti combattono da anni una battaglia scientifica e mediatica sui pericoli della fratturazione idraulica e sulle conseguenze di questo processo di estrazione del gas naturale sulle falde acquifere della nazione.
La questione è diventata più urgente da quando le ricerche per l’estrazione del gas dalle rocce scistose si stanno diffondendo in tutto il paese, dalla California al Texas e su tutta la costa est del paese.
Il problema di questo tipo di estrazione è che richiede di iniettare nel suolo un mix di prodotti chimici ad alta pressione che permettano alle rocce scistose di liberare il metano ed altri gas imprigionati nei suoi pori.
Encana, un’azienda canadese che dispone di 169 pozzi produttivi a Pavillion, ha già detto che respinge i risultati dell’EPA. Secondo il portavoce Douglas Garretto, l’azienda on avrebbe mai iniettato benzene durante le perforazioni. Secondo Garretto, il benzene avrebbe un’origine naturale.
Ma il Natural Resources Defense Council, l’associazione che rappresenta le famiglie del Wyoming in una battaglia legale contro la pratica del fracking, accusa l’azienda e vuole che la pratica venga interrotta prima che i danni si estendano a tutta l’acqua potabile dello stato. E chiede inoltre leggi federali che regolamentino la pratica della perforazione delle rocce scistose.
In attesa dei risultati dell’EPA alla fine del prossimo anno, l’industria estrattiva trema. Le riserve di gas naturale estratto con questa tecnica negli Stati Uniti sono infatti in continuo aumento e gli interessi economici che ruotano attorno al settore stanno diventando sempre più massicci. Intanto il rapporto definitivo dell’EPA che dovrà decidere sull’opportunità della pratica estrativa arriverà giusto dopo le elezioni presidenziali di novembre. Un caso?
Link: indagine EPA (in inglese).