Con 11 milioni di euro la Comunità Europea finanzia un progetto per la creazione di una rete di aree marine protette e di piattaforme eoliche offshore. Domani e dopodomani a Roma presso la sede del CNR, più di cento scienziati si riuniranno per discutere del Progetto CoCoNet (Towards COast to COast NETworks of marine protected areas coupled with sea-based wind energy potential).
Il Prof. Nando Boero (Unità di Ricerca CoNISMa dell’Università del Salento e associato al CNR-ISMAR) coordinerà il progetto, e questo, secondo il CNR, rappresenta per l’Italia il riconoscimento di un ruolo leader nel settore. Altri attori italiani sono il CoNISMa (Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare, un consorzio di 30 Università italiane) e l’Istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-ISMAR).
La politica europea sull’ambiente si basa sulla creazione di aree marine protette (che hanno in carico la protezione della biodiversità) e sulla produzione di energia pulita.
Le aree marine protette hanno mostrato, dalla loro istituzione, due limiti: il primo è che hanno portato benefici solo all’interno delle aree considerate, ma non al di fuori di esse. Il secondo è non possono essere implementate essendo il Mediterraneo troppo popoloso per limitarne le attività antropiche. La creazione di una rete di AMP potrà aiutare a superare questo problema.
D’altro canto, la produzione di energia eolica deve essere fatta al di fuori delle AMP dove non intervenga sulla sopravvivenza delle specie marine.
Per coordinare questi aspetti e creare le migliori soluzioni gli scienziati avranno modo di mettere in comune dati e esperienze. Le AMP, saranno messe in rete secondo criteri che terranno presenti la loro struttura fisica, ma anche le caratteristiche biologiche. Le reti fra AMP saranno sia regionali che internazionali rispettando gli aspetti legali di questa trasformazione.
A partire da questo si individueranno i siti migliori per realizzare piattaforme eoliche offshore. Da subito partiranno due progetti pilota, uno nel Mar Nero e uno nel Mediterraneo, facendo riferimento alle conoscenze pregresse. Gli studi socioeconomici utilizzeranno metodi avanzati di valutazione dei servizi ecosistemici per elaborare approcci sostenibili per lo sviluppo sia delle AMP sia dei PEO, per poter poi fornire linee guida per progettare, gestire e monitorare reti di AMP e PEO.
Nel progetto sono coinvolte centinaia di scienziati da 39 Istituti di 22 Stati. Di conseguenza, il progetto creerà una rete di ricercatori d’eccellenza che potranno lavorare insieme anche a progetto finito, mettendo la loro esperienza a disposizione dei loro Paesi e dell’Unione Europea.