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Alimentazione: l’insalata…sa che ore sono

Un nuovo studio dimostra come sottoponendo le verdure a un ciclo giorno/notte anche dopo il raccolto, queste risultano più sane da mangiare e più resistenti ai parassiti

Scritto da Elisa Corbi il 25.06.2013

“Frutta e verdura non muoiono nel momento in cui vengono raccolte. Rispondono all’ambiente per giorni, e abbiamo scoperto di poterle costringere a produrre una quantità maggiore di antiossidanti anticancro a determinate ore della giornata” , spiega Janet Braam professoressa di biochimica  presso la Rice University (Texas).

Verdura-piante-orto

In un lavoro del 2012, Braam aveva dimostrato che l’Arabidopsis thaliana  (arabetta comune, modello molto usato per gli studi di piante)  produce una quantità maggiore di sostanze repellenti contro gli insetti nelle prime  ore del giorno, proprio quando  questi sono più attivi. Si è  chiesta dunque se anche a frutta e verdura già colte si applicassero i ritmi di 24 ore che regolano molte delle attività degli esseri viventi.

Braam e la sua squadra hanno così sottoposto verze, carote, lattughe, patate dolci, zucchine e mirtilli a cicli giorno/notte simulati, usando illuminazione controllata in camere sigillate. Tutti i vegetali compresi quelli crescono sottoterra (carote e patate) hanno sincronizzato il proprio ritmo circadiano con quello del giorno e della notte artificiali. 

Nel caso della verza, è stata evidenziata la produzione di una quantità maggiore di metaboliti insetticidi come la glucorafanina, un antiossidante che non solo tiene lontani i parassiti, ma ha riconosciute proprietà anticancerogene. 

“Non possiamo ancora dire se conservare frutta e verdura in condizioni di buio costante o di illuminazione costante ne diminuisca la vita sugli scaffali”, ha detto Braam. “Ciò che sappiamo è che mantenerne in funzione l’orologio biologico è vantaggioso in termini di resistenza agli insetti, e potrebbe dare anche benefici per la salute.”

“È eccitante pensare che potremmo aumentare la salubrità di ciò che produciamo semplicemente cambiando il modo in cui lo conserviamo”, ha aggiunto Danielle Goodspeed, coautrice dello studio. 

Braam  e colleghi hanno già iniziato ulteriori ricerche , sostenuti dalla Fondazione Bill e Melinda Gates Foundation, rigurdo al fatto se la luce o altri stimoli, come il tatto, possano essere utilizzati per migliorare la resistenza dei parassiti delle colture alimentari nei paesi in via di sviluppo.

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  • karla scrive:

    GRAZIE PER L’ARTICOLO VERAMENTE COMICO;IMMAGINO LA SCENA NEL LABORATORIO,DOVE ANALISTI ALIENI SI DIVERTONO NEGLI ESPERIMENTI……….!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!MI CHIEDO: HANNO MAI ASCOLTATO LE INVOCAZIONI DEI FRUTTI E DELLE VERDURE MORIBONDE, GIACENTI NEI CONTENITORI,ORMAI IN STATO DI DECOMPOSIZIONE,ABBANDONATI AL LORO DESTINO,PERCHE’ NESSUNO LI ACQUISTA,PERCHE SONO CARI E VECCHI ?|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||