Gaianews

A Doha anche la ‘Forest Day’: una giornata per salvare le foreste

800 partecipanti provenienti da 87 paesi si sono riuniti nella città che ospita la Conferenza sul Clima

Scritto da Ada Caserta il 06.12.2012

Differente gestione del territorio e lotta ai cambiamenti climatici: questo l’appello lanciato dai protettori delle foreste presenti a Doha, dove lo scorso 2 dicembre si sono riuniti  per la ‘Forest Day 6’ organizzata dal Centre for International Forestry Research (CIFOR) e dal Partenariato di Cooperazione sulle Foreste (CPF), un accordo volontario tra 14 organizzazioni internazionali.

Forest Day è una delle principali piattaforme globali per chi vuole salvare le foreste e garantirne l’integrazione e l’adattamento anche in una dimensione futura. Il tema di questa sesta e ultima ‘Giornata della Foresta’ è stato ‘Living Landscapes’, con lo scopo di valutare la connessione tra la foresta e l’agricoltura e il loro impatto sulla società.

Per anni i governi, i politici e gli scienziati hanno tentato di gestire i paesaggi rurali, i bacini idrografici e di ripristinare gli habitat naturali, ma tutti questi sforzi non hanno prodotto risultati in termini di cambiamenti climatici. “È tempo di cercare nuovi modi per risolvere i vecchi problemi”, così ha esordito Peter Holmgren – direttore generale del CIFOR – al Forest Day 6. “Il cambiamento climatico deve essere affrontato oltre i confini del settore. Le foreste e la silvicoltura – ha continuato –  devono essere viste attraverso le lenti della sicurezza agroalimentare e una visione più ampia di sviluppo sostenibile. È giunto il momento per la silvicoltura di uscire dalla foresta e di contribuire alla situazione globale”.

Secondo il punto di vista di Andreas Tveteraas, senior adviser della ‘Conferenza Internazionale sul clima e sulle foreste in Norvegia’, “la sfida è quella di fare entrambe le cose, preservare le foreste e aumentare la produzione alimentare e questo non a spese delle foreste. Non c’è dubbio che se un governo deve scegliere una di queste due cose, allora saranno sempre le foreste a rimetterci, per cui la sfida è quella di promuovere una gestione forestale che va di pari passo con l’alimentazione della popolazione”.

Un approccio basato sul paesaggio che studia le sinergie per gestire un ampio mix di risorse, sembra la strategia vincente per rimettere insieme i settori agricolo, forestale, energetico e della pesca e gestire al meglio le ricchezze del pianeta, evitando effetti dannosi sul clima.

“Un approccio paesaggistico sarà essenziale per soddisfare il crescente bisogno di cibo senza invadere le foreste” questa l’affermazione di Mary Barton-Dock, direttore della Politica Climatica e della Finanza presso la Banca Mondiale. E ancora “le foreste svolgono un ruolo essenziale per la sicurezza della conservazione delle specie, della biodiversità e del cibo … Gli alberi sono ancora i nostri eroi perché soddisfano il nostro bisogno di acqua, di carbonio e tutte le esigenze delle popolazioni locali. Spostando l’attenzione sui paesaggi questi ci aiuteranno a muoverci verso la sostenibilità”.

Oggi ci sono quasi 4 miliardi di ettari di foreste che coprono circa il 30% della superficie terrestre. Il mondo ha necessità di ridefinire i suoi confini visto il dilagante fenomeno dell’urbanizzazione, la diffusione di regimi alimentari a base di carne, l’aumento della popolazione e la vertiginosa richiesta di legname e prodotti agricoli. 

La ‘Giornata della Foresta’, per la prima volta, è stata in grado di coniugare agricoltura, silvicoltura e territorio analizzando possibili sviluppi futuri e il loro attuale impatto sulla società.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA