I ghiacci polari e i ghiacciai della Groenlandia (nella foto) e dell'Antartide perdono masse di ghiaccio ad un tasso sempre più veloce, contribuendo all'aumento del livello del mare. Foto: Eric Rignot, JPL
I ghiacciai in Groenlandia e in Antartide stanno perdendo la propria massa a un ritmo sempre maggiore, secondo un nuovo studio basato su quasi due decenni di misure satellitari e modelli climatici regionali.
“Quello che stiamo vedendo sia in Groenlandia che in Antartide è un aumento della perdita di massa delle calotte di ghiaccio”, dice l’autore Eric Rignot, i cui risultati sono pubblicati nell’edizione di marzo di Geophysical Research Letters. “Non solo le lastre di ghiaccio stanno perdendo massa attraverso il riversamento di acqua dolce nell’oceano, ma la perdita di massa è in aumento ogni anno”.
Secondo gli autori, le riserve di ghiaccio che coprono le due enormi masse di terra sono in diminuzione, tre volte più velocemente rispetto alle calotte di ghiaccio più piccole che si trovano nei ghiacciai di montagna in giro per il mondo. Rignot, un glaciologo che lavora presso l’Università della California e al NASA Jet Propulsion Laboratory, ha dichiarato che il risultato non era inatteso.
“In questo momento lo scioglimento dei ghiacciai di montagna e delle calotte in Antartide e Groenlandia sono simile, ma se la tendenza continuerà, questo significherà che calotte di ghiaccio diventeranno la causa principale dell’innalzamento del livello del mare,” dice, “ed è per certi versi un risultato che non sorprende, perché Antartide e Groenlandia sono in possesso di molto più ghiaccio, e quindi hanno molta più possibilità di far crescere il livello del mare.”
Lo studio prevede che il livello del mare salirà di 32 centimetri entro il 2050, e quasi la metà del contributo proverrà della Groenlandia e della calotta polare dell’Antartide, se si considera l’attuale ritmo di scioglimento. Rignot dice che i dati sono peggiori a quelli che ha proiettato l’IPCC, l’agenzia delle Nazioni Unite per il cambiamento climatico.
“Questo significa che alcune delle loro previsioni – fatte nel ultimo rapporto IPCC – devono essere riviste, e il ruolo della calotta antartica e dei ghiacciai della Groenlandia non sono qualcosa di secondario, se vogliamo capire il futuro aumento del livello del mare”, dice Rignot. “Anzi, questo contributo è probabilmente il contributo fondamentale, come questo studio conferma.”
Lo studio, aggiunge Rignot, dimostra che il riscaldamento globale è reale ed è una grande preoccupazione, specialmente per le persone nelle zone costiere, dando loro meno tempo per rispondere ai cambiamenti nel livello del mare. Secondo Rignot, oceani più caldi potrebbero guidare anche ad una ulteriore accelerazione della fusione accelerata dei ghiacci ai poli. “Se gli oceani sono in fase di riscaldamento, dobbiamo capire come questo fatto sta andando ad incidere sul flusso dei ghiacciai verso il mare.”
Rignot ritiene che sia importante continuare a monitorare i ghiacci, e confrontare tali informazioni con i dati storici, per iniziare a costruire modelli che potranno migliorare le previsioni dello scioglimento dello strato di ghiaccio nel prossimo secolo.