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Lo scioglimento dei ghiacciai provoca inondazioni dei pascoli in Tibet

Scritto da Leonardo Debbia il 20.01.2014

I ghiacciai sono importanti indicatori di cambiamenti climatici. Il riscaldamento globale provoca la fusione dei ghiacciai montani che, anche tralasciando la diminuzione delle calotte glaciali della Groenlandia e dell’Antartide, è considerata come una delle principali cause dell’attuale innalzamento di livello degli oceani.

Anche i ghiacciai del Tibet stanno, ovviamente, riducendosi di dimensioni, secondo quanto rivelano gli scienziati delle Università di Zurigo, Tubinga e Dresda, utilizzando misurazioni satellitari eseguite con il laser.

“Negli ultimi dieci anni il team di ricerca ha rilevato una perdita di massa di circa 16 gigatonnellate all’anno che interessa l’80 per cento dei ghiacciai tibetani”, dichiara Tobias Bolch, glaciologo dell’Università di Zurigo, coinvolto nello studio. “Questa quantità è più di quattro volte il volume dell’acqua del Lago di Zurigo e circa il 6 per cento della perdita totale in massa di tutti i ghiacciai della Terra.

Ghiacciai_Tibet

Scioglimento di un ghiacciaio nel sud-ovest del Tibet (crediti: Niklas Nickel, Universitat Tubingen)

Tuttavia, le misurazioni davano anche qualche notizia positiva. Alcuni ghiacciai nella parte centrale e nord-occidentale dell’Altopiano tibetano sono effettivamente cresciuti di dimensioni.    

Mentre i ghiacciai nella parte meridionale e orientale, sotto l’influenza dei monsoni che spirano sull’altopiano, si erano sciolti in modo significativo, gli scienziati hanno registrato un risultato praticamente neutro, se non leggermente positivo, nelle aree continentali centrale e nord-occidentale del Paese.

Tuttavia – per usare le parole di Bolch – “In media, l’intera regione è chiaramente caratterizzata da una perdita di massa ghiacciata”.

A prima vista, il fatto che non tutto il ghiaccio che si scioglie finisca nell’oceano a mezzo di grandi correnti asiatiche e contribuisca all’innalzamento di livello del mare sembra essere un fatto positivo. 

“Comunque, le inondazioni costituiscono ancora un problema”, afferma Bolch. 

Dopo tutto, gran parte della massa fusa  – circa due miliardi di tonnellate all’anno, come hanno quantificato gli scienziati per la prima volta – sfocia in laghi senza sbocco sull’altopiano, causando spesso la rottura degli argini.

“In molte zone, questo significa che le preziose aree adibite a pascolo vengono sommerse”, spiega il glaciologo.

I ghiacciai dell’Altopiano tibetano, estendendosi su una superficie di circa 40mila chilometri quadrati, rappresentano circa un terzo della copertura di ghiaccio dell’Alta Asia e sono circa venti volte le dimensioni  della superficie di ghiaccio delle Alpi.

Per il loro studio i ricercatori hanno utilizzato le misurazioni laser satellitari delle superfici ghiacciate del Tibet tra il 2003 e il 2009.

“Grazie a queste misure, siamo stati in grado di misurare le variazioni temporali delle altezze dei ghiacciai e, in combinazione con un inventario dettagliato del ghiacciaio – di verificare le variazioni nella massa dei ghiacciai in Tibet, che sono estremamente difficili da raggiungere”, dicono gli scienziati Niklas Nickel e Jan Kropacec, dell’Universitat di Tubingen, spiegando la tecnica di misurazione.

I risultati, pubblicati su Environmental Research Letters, sembrano contraddire i dati di una missione satellitare sulla base di altri metodi di misurazione che indicano un leggero aumento della massa del ghiacciaio, considerando un periodo di tempo quasi identico.

Per Bolch i diversi valori dipendono dalle quantità di acqua di disgelo che rimangono sul plateau e non scorrono verso il mare e delle quali il suo team ha invece tenuto conto per la precisione delle misure, effettuate per la prima volta  in questo modo.

Bolch attribuisce i dati provenienti da altri studi, indicanti una crescita effettiva della massa ghiacciata, più alle influenze di altri parametri sui calcoli, come ad esempio un aumento delle precipitazioni.

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