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Le barriere coralline negli oceani Indiano e Pacifico stanno morendo

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 22.10.2010
Sbiancamento dei coralli - fonte Wikipedia

Sbiancamento dei coralli - fonte Wikipedia

L’allarme è stato dato da alcuni ricercatori australiani, che dicono che le barriere coralline nel sud est asiatico e dell’Oceano Indiano stanno modendo a causa la peggior ondata di sbiancamento dei coralli in più di un decennio. I ricercatori suggeriscono che l’inquinamento artificiale sia in parte responsabile, e hanno rinnovato la loro richiesta ai governi di fare di più per ridurre le emissioni di gas serra, che sono ritenuti la causa principale dell’innalzamento delle temperature.

Gli scienziati del Centro di Eccellenza australiano per gli Studi sulla Barriera Corallina, che ha sede presso il James Cook University nel Queensland, riferiscono che in vaste aree i coralli sono stati uccisi dal noto fenomeno noto come sbiancamento.

Lo sbiancamento è stato innescato da una grande ondata di acqua calda che ha travolto l’Oceano Indiano in maggio. L’innalzamento della temperatura dell’habitat in cui vivono fa sì che i coralli espellano le alghe che li nutrono. Se questa fonte vitale di cibo non viene recuperata in tempo, il corallo muore praticamente di fame.

I ricercatori dicono che lo sbiancamento ha danneggiato le barriere dall’Indonesia alle Seychelles, e ha colpito anche i coralli in Birmania, Tailandia, Malesia, Filippine e Sri Lanka.

Il risultato potrebbe essere la perdita di molte specie di pesci e coralli, che devasterà le industrie della pesca e del turismo.

Andrew Baird, un ricercatore del James Cook University di Townsville, dice che la regione di Aceh, in Indonesia, è stata la più colpita e che i pescatori sono sull’orlo della bancarotta. “Sono stati bravi a gestire le loro barriere coralline, in alcune zone con molto successo, mantenendo i coralli sani e cercando di contenere la pesca entro limiti ragionevoli. La tragedia è che questo evento è di tale entità e la quantità di acqua calda è così grande che c’è ben poco che i pescatori di Aceh possano fare al riguardo. La loro impronta di carbonio è molto piccola e davvero non hanno colpa di quello che è successo. Questo fenomeno, piuttosto, sottolinea la necessità, per governi come l’Australia, di muoversi rapidamente per ridurre le nostre emissioni”, afferma Baird.

Le barriere coralline ospitano migliaia di specie marine, che a loro volta sono la base alimentare di pesci più grandi.

L’ultimo grande sbiancamento dei coralli avvenne nel 1998, quando circa il 16 per cento delle barriere coralline del mondo è stato gravemente danneggiato. Gli scienziati australiani mettono in guardia sul fatto che la devastazione di quest’anno potrebbe essere ancora peggiore e che l’inquinamento artificiale è in parte responsabile.

I gas serra, come l’anidride carbonica proveniente da combustibili fossili come il petrolio, si ritiene contribuiscano al riscaldamento globale.

Baird ha detto che le temperature oceaniche più calde sono “quasi certamente una conseguenza del riscaldamento globale”.

Il team di ricerca avverte che è troppo presto per sapere se la Grande Barriera Corallina Australiana, la struttura vivente più grande del mondo, sarà danneggiata. Ci si aspetta che lo sbiancamento interesserà le scogliere nel Mar delle Andamane, a ovest della Thailandia, e quelle nel Pacifico centrale.

In questo video si può vedere il fenomeno dello sbiancamento dei coralli:

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