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Nuovo metodo per monitorare le barriere coralline in pericolo

Scritto da Federica di Leonardo il 21.03.2011

Chris Langdon, uno scienziato del Rosenstiel School of Marine & Atmospheric Science dell’Università di Miami e i suoi colleghi hanno sviluppato un nuovo strumento per monitorare i segni vitali delle barriere coralline. Misurando accuratamente il loro impulso biologico, gli scienziati possono meglio valutare come il cambiamento climatico e altre minacce ecologiche abbiano un impatto sulla salute della barriera corallina in tutto il mondo.

Durante un esperimento nel marzo 2009 a Cayo Enrique Reef a Puerto Rico, il team ha testato due nuovi metodi, in cui variava la turbolenza dell’acqua, per monitorare la produttività biologica.

Misurando la produzione di ossigeno disciolto e i tassi di consumo, gli scienziati sono stati in grado di controllare l’equilibrio tra la produzione di nuova materia organica di coralli e alghe e il consumo di tale materia organica da parte di eterotrofi della barriera, che sono essenziali per valutare la salute degli ecosistemi della barriera corallina.

Una combinazione di questi metodi è un valido strumento per valutare e studiare gli effetti dei cambiamenti climatici sulla salute delle barriere coralline, secondo gli autori.

Secondo una recente analisi della World Resources Institute, quasi il 75 per cento delle barriere coralline del mondo sono attualmente minacciate dalle attività umane e dai disturbi ecologici, come ad esempio l’aumento delle temperature degli oceani, il maggiore inquinamento, la pesca eccessiva e l’acidificazione degli oceani.

Le misurazioni della produttività biologica sono state generalmente fatte rintracciando  le variazioni di ossigeno disciolto in acqua di mare mentre scorre su una scogliera. Tuttavia, questo è un metodo di lavoro intenso e difficile, che richiede misurazioni ripetute. Il nuovo metodo apre la possibilità di fare a lungo termine misurazioni ad alta risoluzione temporale della fotosintesi e della respirazione delle barriere coralline e di qualsiasi altro ecosistema bentonico.

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