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Futuro incerto per il Joshua Tree a causa del cambiamento climatico

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 25.03.2011
Esemplari di Joshua tree. Crediti: U.S. Geological Survey

Esemplari di Joshua tree. Crediti: U.S. Geological Survey

Arizona – L’aumento della temperatura derivante dai cambiamenti climatici nel sud-ovest degli Stati Uniti potrebbe mettere la parola fine ad uno degli alberi simbolo del deserto americano, i famosi Joshua tree (Yucca brevifolia), che potrebbero scomparire dal 90 per cento del loro attuale territorio in 60 – 90 anni, secondo un nuovo studio guidato dall’ecologo della US Geological Survey Ken Cole.

Il team di ricerca ha usato modelli del clima nel futuro, l’analisi delle tolleranze climatiche della specie nel suo areale attuale, e le testimonianze fossili per prevedere la futura distribuzione di Joshua tree ( o alberi di Giosuè, nome dato dai mormoni durante la colonizzazione). Lo studio conclude che la specie potrebbe essere limitata alla porzione più settentrionale della sua area attuale già alla fine di questo secolo. Inoltre, la capacità degli alberi di Giosuè di migrare attraverso la dispersione dei semi in climi più adatti potrebbe essere fortemente limitata.

“Questo è uno dei progetti di ricerca più interessanti della mia carriera”, ha detto Ken Cole, autore principale dello studio. “Sono stati utilizzati i modelli climatici più attuali per cercare di prevedere il clima dei prossimi anni nell’area, ma sono state studiate anche le informazioni che provengono dall’analisi dei fossili, potendo andare indietro per più di 20.000 anni.”

Esemplari di Joshua tree. Crediti: U.S. Geological Survey

Esemplari di Joshua tree. Crediti: U.S. Geological Survey

Utilizzando lo sterco fossile dei bradipi di terra (ormai estinti) trovati nelle grotte del deserto e i sedimenti lasciati dai Pack rat (piccoli roditori americani che vivono nella zona), gli scienziati sono riusciti a ricostruire come i Joshua tree hanno risposto ad un riscaldamento improvviso del clima circa 12.000 anni fa, che è simile alle proiezioni che potrebbero verificarsi nel corso di questo secolo. Prima della sua scomparsa circa 13.000 anni fa, il bradipo di terra amava cibarsi dei Joshua tree, ed i suoi escrementi fossili contenevano abbondanti resti di  questi alberi, compresi i semi interi e i frutti. Questi depositi fossili, insieme alle foglie fossili raccolte e conservate  dai pack rat, hanno permesso agli scienziati di determinare il territorio in cui crescevano questi alberi prima dell’aumento delle temperature avvenuto nel passato in quest’area.

Lo studio conclude che la capacità di questi alberi di espandersi in habitat più idonei in seguito all’evento preistorico di riscaldamento, circa 12.000 anni fa, è stata limitata dall’estinzione dei grandi animali che avevano in precedenza disperso i suoi semi su vaste aree geografiche, in particolare il bradipo di terra. Oggi, i semi di Joshua Tree vengono dispersi dai roditori, come  gli scoiattoli e i pack rat, che non possono disperdere i semi come i grandi mammiferi. La limitata capacità dei roditori di disperdere i semi di Joshua Tree, in combinazione con altri fattori, probabilmente rallenterà la migrazione a solo circa 6 metri all’anno, non abbastanza per tenere il passo del riscaldamento ambientale, hanno concluso Cole e i suoi colleghi.

Il  Joshua Tree, un albero di yucca gigante tipico del Nord America, occupa praterie e aree desertiche del Mojave Desert in California, di Nevada, Arizona e Utah,  oltre che del Joshua Tree National Park in California, che prende il nome proprio da questa specie. The Joshua Tree è noto per la sua caratteristica forma e può raggiungere fino a 15 metri di altezza.

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