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Il gas da roccie scistose potrebbe contribuire all’effetto serra più del carbone

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 15.04.2011
Le tubature che servono a trasportare il gas naturale estratto dalle rocce scistoseTubature che servono a trasportare il gas naturale estratto dalle rocce scistose negli Stati Uniti

I gas estratti dalle rocce scistose costituiscono oggi una delle maggiori riserve di combustibili fossili esistenti. Ma dopo i dubbi sull’inquinamento delle falde acquifere, ora gli scienziati temono che questo gas potrebbe contribuire alle emissioni di gas a effetto serra più del carbone, contribuendo pericolosamente ai cambiamenti climatici.

Mentre il “rinascimento nucleare” subisce i colpi del disastro giapponese di Fukushima e l’energia dal solare e dall’eolico dovrà scontrarsi inevitabilmente con l’obsolescenza della nostra rete di distribuzione di elettricità, il gas di scisto sembra poter fornire una fonte di gas naturale ad un prezzo ragionevole in molti paesi del “primo mondo”, come Stati Uniti, Canada e Nord Europa, paesi altrimenti dipendenti dalle importazioni. Inoltre, in un primo momento il gas di scisto sembrava ache un buon compromesso tra le fonti rinnovabili e petrolio e carbone. Ma già da qualche anno gli studiosi hanno iniziato a sollevare il sopracciglio.

Ora un nuovo studio afferma (o meglio conferma) che il gas naturale estratto dalle formazioni scistose ha un impatto sull’emissione di gas serra – emissioni in questo caso di metano e non di CO2 – maggiore dei gas convenzionali, del petrolio e perfino del carbone, durante l’arco di 20 anni dall’inizio dell’attività estrattiva. Questo  dato mette in discussione il ragionamento secondo cui il suo uso sarebbe un’alternativa ai combustibili fossili più amica del clima. Lo hanno detto Robert Howarth e colleghi, ricercatori presso la Cornell University di New York. Il loro lavoro è stato pubblicato online sulla rivista Climatic Change.

Lo ​​shale gas è diventato una fonte sempre più importante di gas naturale negli Stati Uniti negli ultimi dieci anni, ed anche in Europa si cerca di accelerare lo sfruttamento di questa risorsa. Howarth e la sua squadra hanno valutato l’impatto sull’emissione di gas serra da parte del gas di scisto, ottenuto dalla frattura ad alta pressione delle formazioni scistose, concentrandosi sulla quantità di emissioni di metano che questo procedimento implica. Hanno analizzato i dati pubblicati recentemente – in particolare, il documento tecnico sulle emissioni di gas a effetto serra del petrolio e del gas (EPA 2010), nonché una relazione sulle perdite di gas naturale sui terreni federali degli Stati Uniti (Accountability General Office, GAO 2010).

I ricercatori hanno calcolato che, nel complesso, durante il ciclo di vita di un pozzo di estrazione di gas di scisto, tra il 4 e l’8 per cento della produzione totale del pozzo viene emessa nell’atmosfera sotto forma di metano, attraverso lo sfiato e le perdite, così come con il flusso dei fluidi di ritorno durante la trivellazione, in seguito alla frattura delle formazioni di scisto.

Il metano è un gas serra molto più potente del biossido di carbonio, ma ha un tempo di 10 volte più breve in atmosfera. Come risultato, l’effetto sul riscaldamento globale scende più rapidamente. Il metano, quindi, rende l’estrazione di gas di scisto molto impattante  su un orizzonte  di 20 anni, contribuendo a trattenere il calore in atmosfera fino a tre volte più di quanto non faccia l’anidride carbonica. In questo lasso di tempo, l’impronta del gas di scisto è di almeno il 20 per cento superiore a quello del carbone, o forse due volte più grande.

Robert Howarth conclude: “Il grande impatto sull’effetto serra di questo tipo di estrazione mina la logica del suo uso come combustibile di transizione nei prossimi decenni, se l’obiettivo è quello di ridurre il riscaldamento globale”.

Lo Shale gas viene estratto provocando una frattura con un processo ad alto volume idraulico (il fracking). Grandi volumi di acqua sono costretti sotto pressione in formazioni di scisto, e questo provoca fratture della roccia per aumentare il flusso di gas. Una quantità significativa di acqua ritorna in superficie come flusso di ritorno entro i primi giorni o settimane dopo l’iniezione ed è accompagnato da grandi quantità di metano.

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