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Barriere coralline in Svezia in pericolo: trasferimento dalla Norvegia per salvarle

La barriera corallina di Säcken nel fiordo di Koster, in Svezia, è in pericolo e rischia di estinguersi. I ricercatori dell'Università di Göteborg hanno avviato un progetto finalizzato al suo recupero

Scritto da Nadia Fusar Poli il 25.10.2012

Le barriere coralline sono note per la loro ricca diversità biologica. In Svezia, esiste solo una specie di corallo ermatipico (che realizza i maestosi reef) di acqua fredda chiamata Lophelia pertusa, che cresce nelle acque profonde in tutto il Nord Atlantico, così come in alcune parti del Mar dei Caraibi e nel Mare di Alboran, in un ambiente con un elevato e costante livello di salinità e basse temperature dell’acqua durante  tutto l’anno. In Svezia, queste condizioni esistono solo nella parte settentrionale del Bohuslän. 

Perché le barriere coralline di alta profondità rischiano di essere irrimediabilmente danneggiate? Le cause vanno in parte rintracciate nell’impatto della pesca a strascico così come  nell’incremento della sedimentazione causata dall’eutrofizzazione. Il costante monitoraggio  con veicoli comandati a distanza ha messo  in luce la preoccupante  realtà: lo stato di salute della barriera di Säcken è seriamente a rischio e peggiora lentamente.

Nonostante la creazione del primo parco nazionale marino della Svezia, il Kosterhavet,  avvenuta tre anni fa, abbia fornito un nuovo stimolo al rafforzamento della tutela della barriera svedese, le sue condizioni rimangono critiche. La barriera corallina di Säcken si estende su una superficie di 5.000 m², ma oggi i coralli sopravvivono su un’area di soli 300-500 mq.

Le barriere coralline sono interamente dipendenti dalle larve provenienti da altri reef: per questo i ricercatori hanno riposto le loro speranze di poter recuperare, in modo naturale,  quanto è stato sinora danneggiato,  nelle larve delle barriere coralline delle vicine acque norvegesi. I coralli sani delle scogliere in Norvegia sono stati rimossi e collocati sulla barriera di Säcken dopo essere stati geneticamente caratterizzati. I ricercatori dell’Università di Göteborg sperano che questi coralli possano sopravvivere alla procedura di trasferimento e, soprattutto,  che saranno in grado di contribuire al ripristino della barriera, sia attraverso la riproduzione asessuata che sessuata. 

Tuttavia, uno studio recentemente pubblicato sulla rivista di ricerca Coral Reefs, mostra che la barriera corallina di Säcken è isolata dalle altre scogliere nello Skagerrak, il braccio del mare del Nord situato fra lo Jütland (Danimarca) e la Norvegia. Utilizzando marcatori genetici, i ricercatori hanno rilevato che la distanza genetica tra la barriera corallina di Säcken e quattro altre barriere nello Skagerrak è una tra le più marcate su entrambi i lati dell’Atlantico. La diversità genetica sulla barriera Säcken è anche  molto più bassa rispetto a quella osservata in qualsiasi altra barriera di questo tipo. “Questo significa che è altamente improbabile che il Säcken recupererà naturalmente”, spiega Mikael Dahl, che ha condotto lo studio, put sottolineando la necessità e l’urgenza di intervenire al fine di garantire la sopravvivenza della barriera corallina 

 Lo studio ha altresì messo in evidenza che singoli esemplari di corallo Lophelia pertusa, potrebbero essere vecchi di diverse migliaia di anni; alcuni esemplari raggiungerebbero i 6200 anni e molti sarebbero persino più vecchi. In altre parole, non sono solo le barriere ad essere estremamente vecchie, ma anche gli stessi esemplari che qui si sono insediati poco dopo il ritiro del ghiaccio interno, vivendo nella più profonda oscurità.

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