Un team internazionale di scienziati ha scoperto pochi giorni fa la prima prova di una specie non umana che coltiva piante per altri usi rispetto a quello alimentare. Sono gli uccelli giardinieri, bower birds, provenienti da Nuova Guinea e Australia, animali che propagano i frutti come decorazioni colorate attorno alla loro casa, costruita a forma di un accogliente pergolato, allo scopo di realizzare scenografie sessuali attraenti per le loro femmine esigenti. Li osserviamo anche per capire come, grazie al loro lavoro tutto maschile, possano avvenire singolari cambiamenti nell’ambiente circostante.
I ricercatori hanno scoperto che gli uccelli giardinieri maschi hanno un numero insolitamente alto di piante attorno ai loro pergolati, e usano i frutti delle stesse per attrarre le femmine. Pubblicata il 24 aprile, in Current Biology, la ricerca è stata portata avanti dall’Università di Exeter (Regno Unito), Postdam (Germania), Deakin e Queensland (Australia). Questa è la prima volta che una specie non umana si è scoperta a coltivare piante non alimentari. Comunque sia, gli scienziati non sono portati a credere che gli uccelli giardinieri coltivino le piante intenzionalmente: è più probabile che le piante crescano attorno ai loro pergolati come risultato spontaneo della raccolta e selezione dei frutti per la bella mostra che gli stessi animali inscenano.
Originari di Australia e Papua Nuova Guinea, gli uccelli giardinieri sono ben noti per il loro comportamento unico da corteggiatori, che tra l’altro li vede impegnati nella costruzione di singolari pergolati fatti con rami secchi e ricchi di decorazioni. I maschi raccolgono infatti oggetti dai colori brillanti per decorare le loro casette, così da attirarvi le femmine. Il team di ricercatori ha osservato gli uccelli giardinieri del Tauton National Park, Queensland centrale. Hanno scoperto un più alto numero di piante di Solanum ellipticum, meglio noto come il cespuglio della patata, attorno ai pergolati piuttosto che in altri punti. Queste piante hanno brillanti fiori viola e frutti verdi. La loro ricerca ha dimostrato che gli uccelli non stavano selezionando un punto che avesse un grande numero di queste piante, ma piuttosto che era come se gli uccelli stessero coltivando le piante attorno ai loro pergolati.
I pergolati con molti frutti sopra sono attraenti specialmente per le femmine esigenti. I maschi raccolgono i frutti, ma quando si raggrinziscono e si seccano, li scartano, mettendoli nelle vicinanze del loro singolare nido. Ciò comporta la germinazione dei semi nel terreno attorno al pergolato. Gli uccelli giardinieri puliscono poi l’area davanti al pergolato da erbe o erbacce, creando le condizioni ideali affinché le nuove piante possano germinare. Gli uccelli giardinieri maschi possono mantenere un pergolato nello stesso punto per più di dieci anni, così che sia benefico per le piante che si stabiliscono lì e a loro volta vi possono sopravvivere per parecchi anni.
I ricercatori hanno scoperto che, come i contadini operano una selezione per i maiali più grassi o per i semi più grandi, così il comportamento dell’uccello giardiniere può portare un cambiamento nell’aspetto dei frutti. I frutti che si trovano sulle piante vicino al pergolato sono di un verde leggermente più chiaro rispetto a quelli trovati su altre piante. I ricercatori hanno fatto un test sulle scelte dei maschi e hanno scoperto che loro preferiscono questo colore rispetto a quello di altri frutti.
Il ricercatore principale, Dr. Joah Madden ha detto: “Fino ad ora, gli esseri umani sono stati l’unica specie conosciuta a coltivare piante pensate per altri usi rispetto a quello alimentare. Noi coltiviamo piante per ogni genere di cose – droghe, spezie, vestiti, o per propositi che possono essere connessi con le nostre scenografie sessuali, come le rose – ma sembra che non siamo i soli a farlo.“ E aggiunge “Non crediamo che gli uccelli giardinieri coltivino intenzionalmente queste piante, ma l’accumulo di oggetti scelti vicino al punto dell’abitazione è senza dubbio il modo in cui ogni coltivazione ha inizio. Sarebbe davvero interessante capire come questa relazione di mutuo-beneficio tra uccelli giardinieri e queste piante si svilupperà in futuro”.