Ora un’analisi di due decenni di lavoro sull’arricchimento del suolo con i cosiddetti cosiddetti “alberi fertilizzanti” nelle fattorie dell’Africa è stato pubblicato nel numero più recente del International Journal of Agricultural Sustainability.
“In soli cinque paesi africani, ora ci sono circa 400.000 piccoli agricoltori che usano alberi fertilizzanti per fornire i nutrienti critici al suolo – e aumentare il rendimento dei raccolti di mais – il che dimostra che è possibile introdurre rapidamente innovazioni in Africa che posono avere un impatto immediato sulla sicurezza alimentare”, ha detto Oluyede Ajayi, Senior Scientist presso il Centro Agroforestale Mondiale e autore principale dello studio.
La ricerca si concentra sulla rapida adozione di alberi fertilizzanti da parte degli agricoltori in programmi di ricerca, formazione e divulgazione in Malawi, Tanzania, Mozambico, Zambia e Zimbabwe. Nella parte orientale del solo Zambia, lo studio riporta che l’uso di alberi fertilizzanti è cresciuto da un progetto pilota nei primi anni 1990 che coinvolgeva solo 12 agricoltori fino ai 66.000 agricoltori del 2006. In Malawi, ora ci sono 145.000 agricoltori che utilizzano alberi fertilizzanti.
Inoltre, in tutta la regione, i ricercatori hanno documentato un raddoppio dei raccolti di mais nelle fattorie che impiegano alberi fertilizzanti rispetto a quelle che non lo fanno, e questo ha drasticamente aumentato sia i redditi che la sicurezza alimentare. Nello Zambia, ad esempio, redditi degli agricoltori che utilizzano gli alberi fertilizzanti sono in media da 233 a 327 dollari per ettaro, rispetto ai soli 130 dei campi non fertilizzati. E l’aumento della produzione fornisce tra i 57 e i 114 giorni supplementari di cibo.
“Abbiamo anche scoperto che quando i contadini piantano questi alberi, migliora anche l’efficienza dell’acqua”, ha detto Ajayi. “Gli agricoltori hanno più elevati rendimenti dalla stessa quantità di acqua piovana. E gli alberi stanno aiutando a ridurre il ruscellamento e l’erosione del suolo, un fattore chiave che sta dietro alle carenze di produzione alimentare in Africa”.
Gli alberi fertilizzanti migliorano la salute del terreno fissando l’azoto dell’aria e trasferendolo nel suolo attraverso le radici e le foglie morte, reintegrando i terreni esausti con fonti ricche di nutrienti organici. Gli scienziati del Centro Agroforestale Mondiale hanno lavorato dal 1980 per identificare le specie arboree autoctone, come ad esempio una varietà di acacia a rapida crescita che può essere piantata accanto a colture per migliorare la fertilità del suolo. I terreni agricoli africani sono tra i più impoveriti del mondo. Eppure, per i due terzi degli agricoltori del continente i concimi di sintesi sono o troppo costosi o semplicemente non disponibili.
Negli ultimi anni, il lavoro del Centro si è concentrato sulla partnership, in particolare sui programmi nazionali di estensione agricola, che possono aiutare i piccoli agricoltori a integrare gli alberi fertilizzanti nei loro terreni. Ajayi ha detto che la rapida adozione di questo approccioè in parte dovuto al fatto che i ricercatori hanno demandato gran parte della progettazione e del collaudo agli agricoltori stessi.
“Inizialmente, questi progetti erano controllate soprattutto dai ricercatori”, ha detto Ajayi. “Ma nelle fasi finali di sviluppo, tutti i test sul campo sono stati completamente gestiti dagli stessi agricoltori”.
Ajayi ha detto che, mentre questi alberi sono un modo naturale di integrare il suolo, non dovrebbero diventare parte del dibattito “organico contro inorganico” ma piuttosto come un contributo ulteriore per aumentare i raccolti in Africa. E’ importante aumentare l’uso di entrambi i tipi di nutrienti in modo complementare. Per esempio, la ricerca ha dimostrato che l’accoppiamento di alberi fertilizzanti con piccole dosi di fertilizzante minerale si traduce spesso nella massima produttività.
I ricercatori dicono anche i prossimi studi dovrebbero concentrarsi sul potenziale degli alberi fertilizzanti per migliorare la resa delle colture ad alto valore, come il caffè e cacao.
Bella notizia e bell’articolo. Peccato solo che la visualizzazione sia resa un pò difficoltosa dalla sovrapposizione delle parole alla foto a margine ed alla sua didascalia.
Saluti